C’è un intero comparto produttivo italiano schiacciato da un pesante paradosso: alla buona, in certi casi ottima, qualità dei suoi prodotti corrispondono ingenti perdite economiche e l’annullamento di qualsiasi margine di redditività. Per i coltivatori di pesche, nettarine, angurie, meloni quella in corso è davvero un’estate disastrosa, la più nera di sempre.
Le remunerazioni inferiori mediamente del 30% rispetto allo scorso anno: cifre così irrisorie (0,25 euro liquidati per i produttori di pesche), da non coprire neppure i costi di produzione. Tanto vale non raccogliere, si è ripetuto da più parti. E in molte zone italiane il raccolto è rimasto sui campi, come nel caso delle angurie al sud.
“Eppure siamo tra i primi e i più bravi al mondo, – dichiara il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini (nella foto) – ma di fronte ai nostri numeri e all’indiscussa qualità dei prodotti che ogni giorno mettiamo sul mercato, restiamo l’ultima Cenerentola tra i comparti economici del nostro Paese. È proprio di questi giorni la notizia, riportata da tutti i quotidiani francesi, che il Ministro Bruno Le Maire, per salvare la stagione dei produttori ortofrutticoli, ha annunciato un pacchetto di misure finalizzato a compensare del 35-40% le perdite, stimate in circa 60 milioni di euro”.
“In paesi che sono leader nella produzione di ortofrutta come il nostro e che hanno risentito come noi in maniera pesantissima della crisi – commenta Gardini – è dunque lo Stato ad intervenire per aiutare il comparto attraverso, è il caso della Francia, misure di sospensione ed esoneri del pagamento degli oneri fiscali e dei contributi previdenziali sulla manodopera. Il governo francese convocherà inoltre le banche per chiedere un loro sostegno diretto al settore.
“Le organizzazioni cooperative hanno sin dall’inizio della crisi – conclude il presidente di Fedagri – presentato un proprio pacchetto di proposte per contrastare la difficile situazione del comparto. Poiché la crisi ha investito tutti i principali paesi produttori, è urgente che si arrivi in tempi brevissimi ad un coordinamento degli interventi da assumere sul piano nazionale o comunitario, come un Osservatorio europeo con il compito di monitorare potenziali produttivi, andamento dei prezzi, costi di produzione. Siamo pronti come cooperazione a dare il nostro contributo nei tavoli ministeriali che auspichiamo siano convocati dal Ministro Romano, anche al fine di valutare misure analoghe e similari a quelle poste in essere in Francia”.