A VERONA LE FRAGOLE PARLANO SPAGNOLO. RUFFINI (COLDIRETTI): “QUELLE LOCALI IGNORATE DALLA GDO”

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A Verona si vendono più fragole spagnole che italiane. Chi, infatti, si reca nei supermercati o nei punti vendita della grande distribuzione in cerca del succoso frutto nostrano rimane deluso. Gli esercizi commerciali di grandi dimensioni ignorano i fornitori locali, cioè i produttori ortofrutticoli veronesi.

"Per poter trovare frutta freschissima e di ottima qualità ci si deve necessariamente rivolgere ai fruttivendoli o alla vendita diretta, sia nei mercatini che in azienda. Solo in questi contesti, infatti, il consumatore ha l’assoluta certezza di acquistare il vero made in Italy e di trovare prezzi più abbordabili".

E’ quanto afferma Giuseppe Ruffini (nella foto), direttore di Coldiretti Verona, nel rilevare la grave situazione in cui versano gli agricoltori locali che quotidianamente si recano ai mercati all’ingrosso in cui si vedono riconoscere prezzi ben al di sotto dei costi di produzione.

"Le ragioni – spiega Ruffini – stanno prevalentemente in una distorsione del mercato che premia i prodotti che costano meno ma che sono meglio identificati, ad esempio attraverso una confezione accattivante, a discapito di quelli di maggiore qualità ma meno visibili".

I produttori locali lamentano una situazione che crea un grave danno all’economia del territorio (oggi le fragole sono vendute a 7,50 euro per 5 chili, pari a 1,5 euro al chilo, mentre hanno un costo di produzione tra 1,40 e 1,50 euro al chilo) e che nel contempo ha ripercussioni pesanti anche dal punto di vista sociale e di principio: nonostante le fragole nostrane non abbiano alcunché da invidiare a quelle spagnole, la grande distribuzione persevera nell’ignorarle e nel rivolgersi ai fornitori stranieri, sostiene l’associazione di categoria.

"Fermo restando che la qualità delle nostre fragole non è in discussione – aggiunge il direttore – dobbiamo lavorare sulla loro caratterizzazione, puntando sulla valorizzazione del prodotto “Fragola di Verona” magari attraverso un marchio che lo renda immediatamente riconoscibile. Coldiretti è disponibile a cercare soluzioni immediate ed efficaci aprendo un confronto tra tutti gli attori coinvolti – precisa Ruffini – con lo scopo di imprimere un meccanismo virtuoso che valorizzi le produzioni locali. La nostra attenzione è infine rivolta anche a chi si trova a dover optare tra le fragole spagnole e quelle veronesi. Si tratta di educare i consumatori a compiere un acquisto consapevole, ma in questo Coldiretti ha già ottenuto ottimi risultati, basta guardare alle affluenze ai nostri mercatini".

In Italia, su una superficie coltivata di oltre 6300 ettari, una settantina di province producono mediamente più di 153.000 tonnellate di fragole l’anno, delle quali circa l’8% è prodotto nel Veronese. Con una superficie a coltura superiore a 500 ettari, Verona raggiunge un output che si aggira attorno ai 127.000 quintali annui per valore della produzione all’origine di 241.300 euro oltre all’indotto che le consente di essere la prima produttrice nel Veneto con una quota del 72% e la quinta a livello nazionale.

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