E’ di circa 60 milioni di euro la prima stima dei danni causati dall’alluvione nelle campagne marchigiane, secondo un monitoraggio della Coldiretti regionale. Come già in passato, si legge in una nota, il conto più salato è quello relativo alle frane che hanno interessato terreni e strade poderali e interpoderali, andando ad aggravare una situazione già resa difficile dalle piogge alluvionali del novembre scorso.
Si tratta di centinaia di casi su tutto il territorio regionale. Non mancano ovviamente i problemi causati alle strutture aziendali e alle coltivazioni. I terreni di pianura, dove sono confluiti melma e detriti – si legge sempre nella nota – rischiano di rimanere impraticabili per una ventina di giorni, mentre si sono bloccate le attività di raccolta. Ma è oggi impossibile anche effettuare qualsiasi operazione colturale in campo come nelle vigne, per compensare gli effetti delle precipitazioni. In molti casi occorrerà effettuare di nuovo le semine. Per un bilancio più preciso bisognerà attendere che la situazione si normalizzi, anche al fine di una migliore valutazione dello stato idrogeologico del territorio, nonché dello stato delle coltivazioni allagate. Nelle prossime ore la Regione Marche dovrebbe intanto emanare il decreto che darà il via alla ricognizione ufficiale sui danni ad aziende e infrastrutture.
"Dinanzi alla quinta calamità in quattro anni che colpisce le nostre campagne occorre dare certezze alle imprese sulla disponibilità di fondi adeguati – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -, ma anche rivedere le politiche di gestione del territorio. Gli effetti delle precipitazioni sempre piu’ violente vengono spesso aggravati dal fenomeno del consumo di suolo, tanto che nel giro di cinquant’anni un terzo dell’intero territorio regionale che una volta era agricolo ha cambiato destinazione d’uso".