AGLIO, NUOVO ACCORDO TRA UE E CINA, ALZATO CONTINGENTE TARIFFARIO DI OLTRE 12 MILA TONS

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È stato siglato di recente il nuovo accordo tra Unione europea e Cina, grazie al quale 12.375 tonnellate di aglio si andranno ad aggiungere al contingente tariffario già assegnato al Paese asiatico. Un accordo che, per così dire, ha lasciato l’amaro in bocca ai produttori del Vecchio Continente.

 

In Spagna, l’Ufficio Nazionale dell’aglio ha espresso un totale disaccordo rispetto all’intesa, poiché è “un provvedimento che ignora gli interessi dei Paesi comunitari e grava pesantemente sugli aspetti socio-economici della produzione e del commercio di questo prodotto”. In risposta al nuovo accordo, l’Ufficio nazionale ha intrapreso una campagna di difesa dell’aglio spagnolo volta non solo a tutelare il prodotto, ma anche a promuoverne il consumo e a sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza di acquistare prodotti di qualità.

L’azione promozionale, il cui motto è "Non lasciare che quest’estate il gazpacho non abbia l’aglio spagnolo", consiste nell’invio di confezioni da 10 chili di aglio ai media iberici, al Ministero delle Politiche Agricole e alle varie Amministrazioni regionali, insieme ad un’informativa dove si spiega la difficile situazione in cui versa il settore.

"L’eco mediatica è fondamentale; è necessario far conoscere lo stato in cui si trova il comparto cosicché i consumatori possano prendere coscienza dell’importanza di acquistare il prodotto spagnolo, fonte di sostentamento per migliaia di famiglie e motore economico d’intere aree rurali nel nostro paese", ha sottolineato July Bacete, a capo dell’Ufficio Nazionale.

La campagna prevede anche un evento a Madrid, fissato per maggio, durante il quale verrà distribuito ai presenti un campione del prodotto spagnolo e saranno spiegate le differenze principali tra la produzione locale e cinese. Il problema principale è dovuto all’elevata competitività del settore; il prezzo dell’aglio sul mercato mondiale è fissato dalla fornitura di prodotto di origine cinese, il cui valore è normalmente molto basso (tra 0,50 e 0,60 euro al chilo). L’apertura di un contingente tariffario supplementare di 12.375 tonnellate di aglio cinese aumenterà la pressione sul prezzo in Europa. Gli operatori europei richiedono dunque il rinvio dell’entrata in vigore del contingente fino a quando le condizioni di mercato non saranno più favorevoli oltre alla revisione della tariffa in entrata dell’aglio fuori quota a 1.200 euro a tonnellata.

Inoltre, a seguito all’adesione della Croazia all’Unione europea, l’Ufficio nazionale richiede una negoziazione equa del contingente tariffario, in conformità a criteri oggettivi e permessi d’importazione, senza l’ausilio di cifre volutamente gonfiate e manipolate per favorire esclusivamente una delle parti della trattativa. Una situazione delicata, resa ancora più pesante dall’outlook negativo per la campagna 2014. Quest’anno in Andalusia sarà raccolto tra il 20 e il 25% in meno di aglio a causa dell’abbandono dei terreni da parte degli agricoltori incapaci di continuare a sopportare i risultati negativi della scorsa stagione, quando sovrapproduzione e mercato in stallo avevano spinto molti produttori a svendere la propria merce. Tuttavia, a differenza del 2013, per la stagione 2014 l’aspettativa in termini di qualità è molto buona, dal momento che le calde temperature primaverili e l’assenza di forti piogge ne hanno favorito lo sviluppo delle piante. (c.b.)

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