“Sono certo d’aver sempre agito con la massima correttezza e conto di poter dimostrare che non sono mai stati commessi da parte mia atti contrari ai doveri d’ufficio”. Stefano Zani (nella foto), il direttore generale di Sogemi, la società di gestione dell’Ortomercato di Milano, indagato per corruzione e turbativa d’asta, rompe il silenzio rilasciando alcune dichiarazioni all’edizione milanese del Corriere della Sera.
“Si ipotizza il mio coinvolgimento in un episodio che vedrebbe favorito un fornitore di Sogemi — spiega il direttore generale indagato al Corsera — nell’ambito di una procedura di gara relativa ai servizi di facchinaggio. In realtà nessuna gara è stata o è al momento avviata in quel settore, mentre è all’esame dei competenti organi societari la procedura per l’approvazione di un nuovo Regolamento delle attività di facchinaggio e trasporto”.
Il presidente Cesare Ferrero ha inviato in procura un avvocato con l’obiettivo di capire di più sulla portata dell’indagine a carico di Zani, al quale nel frattempo è stato tolto il compito di occuparsi di cooperative di facchinaggio. Lo conferma lui stesso: “D’intesa con il presidente, da me subito informato, ho ritenuto di astenermi da ogni attività in ordine allo specifico settore e si è pertanto disposta l’attribuzione di tutte le relative competenze a un altro funzionario”.
Ma Iose Dioli, l’ispettore della Sogemi che con le sue denunce ha dato il via alle indagini, ribadisce: “Ricordo bene che ogni volta che si doveva agire nei confronti della cooperativa Ageas da parte del direttore generale c’erano strani silenzi e tergiversazioni”. E aggiunge: “A un certo punto sono stato escluso da tutte riunioni in qui si affrontavano quelle questioni, eppure ero il funzionario che conosceva meglio la situazione delle cooperative”.
(fonte: Corriere della Sera)
