PRATICHE SLEALI, DE CASTRO: “SUPERARE IL “BLOCCO” AUSTRIACO”

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“Abbiamo fatto passi avanti, ma non ancora sufficienti nei negoziati con il Consiglio e la Commissione europea per poter raggiungere un compromesso il più ambizioso possibile sulla direttiva Ue che metterà fine alle pratiche sleali nella catena alimentare in Europa. Di fronte alle resistenze della presidenza austriaca dell’Ue, ho scritto una lettera ai rappresentanti dei 27 Stati membri nel Comitato speciale agricoltura (CSA) per chiedere il loro sostegno”. Lo annuncia Paolo De Castro (nella foto), negoziatore per il Parlamento europeo sul provvedimento, al termine del quarto trilogo di trattative conclusosi la scorsa settimana. “Stiamo ancora combattendo contro i giganti della grande distribuzione che fanno blocco dietro i Paesi del Nord Europa per limitare l’ambito d’applicazione della normativa”, ha riconosciuto De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo (ComAgri), “da parte nostra continuiamo le trattative, forti della convinzione che le aziende agricole, agroalimentari e le cooperative, indipendentemente dalla loro dimensione economica, devono essere protette dalle pratiche commerciali sleali. Se un’azione è sleale, lo è per tutti’’.

“Per realizzare il nostro obiettivo – ha spiegato il negoziatore del Parlamento – ho ricordato nella lettera che solo il 5 dicembre scorso durante la riunione del CSA, una pluralità di partner si sono espressi a sostegno della nostra proposta e di un’estensione significativa dell’ambito di applicazione della futura Direttiva”. “Sinceramente – aggiunge l’europarlamentare Pd – non capiamo i motivi che portino la Presidenza austriaca a proporre una soglia di compromesso che va troppo poco al di là dei 50 milioni di fatturato proposti dalla Commissione, oltre i quali nessun operatore sarebbe più protetto”. “Non possiamo accettare la proposta austriaca e chiediamo quindi – conclude De Castro – di sostenere una posizione ben più ambiziosa, per consentire un accordo politico in occasione dell’ultimo trilogo, il 12 dicembre. In caso contrario, saremmo comunque pronti a riaprire i negoziati nel nuovo anno, con la nuova presidenza rumena del Consiglio”.

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