È un momento difficile quello che sta attraversando l’intero comparto agricolo indiano, falcidiato da oltre venti giorni di grandinate e maltempo. In particolare, nel distretto di Nashik, il raccolto dell’uva, pronta per la vendemmia, è stato gravemente compromesso durante le recenti grandinate fuori stagione.
Secondo gli esperti, le precipitazioni hanno coinvolto circa il 20% del totale dei vigneti provocando una probabile perdita della produzione del 23,41% nella stagione in corso. "Nell’aprile dello scorso anno nella maggior parte dei vigneti la potatura era stata ritardata, a ciò si era aggiunto l’inizio anticipato della stagione delle piogge (dal 2 giugno) con il risultato della mancata fioritura del 20% dei vitigni, pari a 12.600 ettari. Ora si deve ora aggiungere anche il danneggiamento di circa 4.280 ettari di vigneti a causa delle grandinate verificatesi tra il 24 febbraio e il 16 marzo”, ha dichiarato Kailas Bhosale, presidente della divisione di Nashik dell’associazione dei coltivatori statali. Nel 2013 le superfici coltivate a uva nel distretto erano di circa 63.000 ettari e la produzione aveva raggiunto le 12,6 tonnellate. Quest’anno il raccolto sarà di appena 9,65 tonnellate.
“È verosimile che nei prossimi giorni si verifichi una carenza di uva sul mercato. I prezzi delle uve, che la settimana scorsa variavano tra le 25 e le 35 rupie al chilogrammo, hanno già subito un aumento: ora sono tra le 35 e le 40 rupie al chilo”, ha concluso Bhosale.
Il maltempo non ha lasciato scampo nemmeno ad altre colture. Il 50,41% (pari a 41.984,81 ettari) delle superfici dedicate alla produzione di cipolla è stato danneggiato mentre l’area dedicata al melograno è stata ridotta del 27,91% (23.241,88 ettari). E la contrazione dei volumi è solo un aspetto del problema, il maltempo infatti sta provocando anche forti tensioni sociali in tutto il sub continente. Milioni di piccoli produttori si trovano ad oggi a lottare per la sopravvivenza, cercando l’aiuto del Governo e combattendo contro una burocrazia che si muove troppo a rilento. La rabbia si così diffondendo tra gli agricoltori colpiti, stanchi di sentire false promesse. Nel solo mese di marzo, oltre un centinaio di agricoltori tra Maharashtra e lo stato centrale del Madhya Pradesh si sono suicidati per la vergogna di non riuscire a fare fronte ai debiti accumulati. A Madhya Pradesh e Maharashtra, quasi 3 milioni di ettari di coltivazioni sono stati colpiti. Arance, uva e mango sono le produzioni maggiormente devastate dalle tempeste, insieme a frumento, colza e ceci. I danni verificatisi potrebbero costringere il Governo a tagliare le stime di produzione per le colture invernali, anche se la preoccupazione più immediata resta quella relativa alle forniture di ortaggi primaverili. (c.b.)