“Richiamiamo il nuovo governo a dare al settore ortofrutticolo l’attenzione che merita, così come lo invitiamo a verificare quali sono i punti nevralgici della filiera. Supportare il settore significa aver capito la sua importanza dentro il made in Italy agro-alimentare, che è ciò che oggi di più prezioso ci rimane come sistema-Paese dopo che settori strategici come l’auto e il tessile-moda hanno preso la via dell’estero".
"La terra e le sue produzioni tipiche non ce le può, almeno per ora, portare via nessuno. E proprio per questo vanno difese e valorizzate con supporti adeguati da parte dei ministri competenti e di un governo capace di calarsi nella realtà del Paese”.
E’ l’appello che Ottavio Guala (nella foto), presidente di Fedagromercati, lancia dal rinnovato sito della Federazione dei grossisti italiani (www.fedagromercati.it) al governo Renzi e in particolare ai ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina e dell’Economia Pier Carlo Padoan. A quest’ultimo, in particolare, il presidente Guala si rivolge per la spinosa questione del limite dei mille euro nella circolazione del contante all’interno dei Centri agro-alimentari. Un limite assurdo, che solo l’Italia ha imposto ai suoi operatori-grossisti mettendoli in condizione di perdere competitività nei confronti degli esportatori di altri Paesi.
“Dobbiamo essere chiari e duri su questo punto. Una classe politica che in Europa eccelle solo per le sue degenerazioni – afferma Guala – impone agli operatori economici le regole più severe e penalizzanti facendo del male al Paese. Con la crisi che ci attanaglia, regole non solo e non tanto troppo severe ma, a dir poco, anacronistiche, rendono la vita impossibile alle imprese e, alla fine, possono costituire un invito all’evasione”.
“Sia chiaro – precisa Guala – noi collaboriamo e siamo i primi a dire che le regole vanno rispettate ma questa norma è iniqua e va assolutamente cambiata semplicemente parificandola alle condizioni vigenti nei Paesi europei nostri concorrenti come la Spagna e la Francia”.
Al ministro Martina, Guala ricorda il ruolo del commercio all’ingrosso all’interno della filiera dell’ortofrutta, un ruolo centrale nei confronti della produzione, della stessa distribuzione e dei consumatori. La categoria non chiede una difesa generica del made in Italy ortofrutticolo – conclude Guala – ma "la difesa della qualità, anche quella intrinseca del prodotto, che significa un ritorno ai sapori di una volta per una ripresa dei consumi interni e il rafforzamento dell’export”.