LA GERMANIA TRAINA LA “RIVOLUZIONE VEGANA”

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A livello globale, il 5% dei prodotti della categoria Food&Beverage lanciati sul mercato tra luglio 2017 e giugno 2018 è ‘vegan’, mentre l’11% è ‘vegetariano’. Nell’ultimo quinquennio, le proposte vegane sono più che raddoppiate, registrando un balzo del 175% nel solo periodo in esame, mentre per le novità vegetariane il numero si è mantenuto relativamente stabile. Ad affermarlo è l’ultima ricerca della nota società di marketing intelligence londinese Mintel, secondo cui a trainare la cosiddetta ‘rivoluzione vegana’ sarebbe, per il secondo anno consecutivo, la Germania.
Da luglio dello scorso anno a giugno 2018, il 15% dei nuovi lanci sul mercato teutonico è stato vegano mentre l’8% vegetariano. Al secondo posto di questa particolare classifica c’è il Regno Unito con il 14% dei prodotti vegan presentati al mercato nell’ultimo anno, seguito dagli Stati Uniti con il 12%. Nella top ten c’è spazio anche per l’Italia con un 3% del totale dei lanci sul mercato, al pari di altri Paesi come l’Australia, il Canada, il Brasile e l’Austria.

Wurstel e salsicce hanno dunque in parte ceduto il passo a proposte più light nelle abitudini alimentari dei tedeschi, che tuttavia non sembra vogliano rinunciare alla tanto amata carne.
‘Negli ultimi anni, in tutto il mondo è aumentato il consumo di alimenti a base vegetale e la Germania non fa eccezione. La nostra ricerca tuttavia mostra che diete più rigide basate sul vegetale come il veganismo sono ancora di nicchia, mentre una percentuale molto più elevata di consumatori sta abbracciando il flexitarianismo’, commenta Katya Witham, global food & drink analyst di Mintel.
Secondo il report, la metà di tutti i consumatori tedeschi ritiene che le proteine vegetali sono nutrienti tanto quanto quelle animali. Non solo, quasi uno su cinque sostiene che le proteine vegetali abbiano un sapore migliore.
‘La rapida crescita dei prodotti vegani in Germania – fa infine notare l’analista – riflette anche l’ascesa di un consumo di tipo etico, soprattutto tra i più giovani. Un fenomeno che coinvolge ben più consumatori rispetto a quanti sono i vegani e i vegetariani, assumendo un ruolo importante anche all’interno di diete complesse e sane’.
Insomma, sembra essersi delineato un trend definito quanto complesso che vede l’affermarsi di abitudini alimentari ‘moderate’ come risultato dell’equilibrio di scelte più estreme.
Chiara Brandi

fonte: Greenplanet.net

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