Crollano le quotazioni di mais e soia destinate principalmente all’alimentazione animale alla borsa merci di Chicago, principale punto di riferimento mondiale. Un effetto dell’estendersi della guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia mondiale come Usa e Cina. Il duello apre scenari inediti e preoccupanti nel commercio mondiale di alcuni prodotti base dei mercati dell’Unione Europea a partire da quelli agroalimentari. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che al Chicago Board of Trade le quotazioni di soia e mais sono crollate del 2-3% in un solo giorno, dopo l’escalation seguita dall’annuncio di nuove misure protezionistiche nei confronti della Cina da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Una situazione che – sottolinea la Coldiretti – va attentamente monitorata da parte dell’Unione Europea per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie a livello comunitario. Accanto a preoccupanti rischi la guerra dei dazi potrebbe però aprire opportunità per l’agroalimentare italiano in Cina. Lo stop di Pechino alle esportazioni americane interessa – spiega l’associazione di categoria guidata da Roberto Moncalvo – una vasta gamma di prodotti agroalimentari a stelle e strisce, dai formaggi alla soia, dal mais al grano, dallo yogurt al burro, dal riso alla carne di maiale e di manzo, fino a pollame, pesce, nocciole e frutta e verdura come arance, patate, pomodori, asparagi, melanzane. Ad esempio l’Italia – continua la Coldiretti – potrebbe avvantaggiarsi nelle esportazioni di formaggi Made in Italy che nel paese asiatico sono cresciute del 27% in quantità nel 2017 raggiungendo il massimo storico, con una quantità record di 412 milioni di chili. L’offerta tricolore potrebbe sostituire quella degli Usa che tra l’altro – rivela la Coldiretti – sono i primi produttori al mondo di falsi formaggi Made in Italy, dal parmesan al provolone, dall’asiago al romano fino al gorgonzola. I dazi cinesi – spiega la Coldiretti – avranno l’effetto di riaprire alle specialità italiane spazi sugli scaffali sino ad oggi ingiustamente usurpati dalle imitazioni americane. Ma chance di crescita si profilano anche per il settore ortofrutticolo – conclude la Coldiretti – a partire dalle arance, anche se per l’esportazione di altri prodotti resta da superare l’ostacolo delle barriere fitosanitarie imposte da Pechino.
(photo credit: Afp)