CINQUE MINISTRI IN 5 ANNI. POVERO MINISTERO! CATANIA 2, IL RITORNO? CIRCOLA ANCHE UN’IPOTESI RIVOLUZIONARIA: OSCAR FARINETTI

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Domenica sera 26 gennaio. Alle 20,47 il sito Agricolae.eu , sempre informatissimo, batte sul tempo la Coldiretti , che arriva alle 21,35,  con la notizia delle dimissioni del ministro Nunzia De Girolamo. Cinque ministri in 5 anni. Che primato! Li ricordate? Zaia, Galan, Romano, Catania e infine De Girolamo.

Qui sotto leggerete i commenti delle varie organizzazioni, che non sono molto dissimili fra loro. C’è la nuova Pac in arrivo, l’Expo 2015, i tanti dossier aperti con l’Europa…insomma urge subito un nuovo inquilino nel palazzone di Via XX Settembre a Roma sulla poltrona che fu di Cavour. Dei vari ministri che si sono succeduti non serbiamo particolare ricordo, tranne che per Catania che sorprese tutti gli addetti ai lavori perché effettivamente capiva qualcosa di agricoltura, di Europa, di regolamenti comunitari, ecc. Per questo credo che tutte le persone di buon senso auspichino il ritorno di Catania. Noi, che siamo abituati a dire (e scrivere) quello che pensiamo ci uniamo all’auspicio, nella consapevolezza che tutto può succedere, che quella poltrona finisca nel tritacarne del rimpasto, buttata come un osso a qualcuno che si deve accontentare. 

Fra gli aspiranti si segnala l’attivismo del sottosegretario Maurizio Martina (Pd) con delega all’Expo, quindi già con le mani in pasta. Catania è di Scelta civica (Monti), formazione che chiede spazio nel governo, il suo handicap è che resta un ‘tecnico’ (che agli occhi nostri è quasi una qualità). Altro nome in pista quello di Mino Taricco, ex assessore del Piemonte nella giunta Bresso, quindi con conoscenza del settore e soprattutto renziano della prima ora, il che oggi gli dà una marcia in più, al contrario di Martina che è cuperliano, quindi del Pd perdente.

Altro nome che circola quello di Bruno Tabacci, che dopo varie migrazioni politiche adesso guida una formazione tutta sua, il ‘Centro democratico’.

In tarda mattinata è circolata una ipotesi (quasi) incredibile, rilanciata dal Fatto Quotidiano: il premier Letta starebbe pensando al patron di Eataly, Oscar Farinetti, come ministro dell’Agricoltura. L’idea è geniale. L’unico problema è Farinetti stesso: avrà voglia il vulcanico imprenditore piemontese di impegnarsi in un ruolo dove domina la burocrazia statale e dove i ritmi e i tempi del privato non sanno neanche cosa sono? Sarebbe una bella sfida, anche perché Farinetti non lesina su giornali e tv ricette e consigli per rilanciare l’agroalimentare e il made in Italy. Da ministro potrebbe testare sul campo l’applicabilità e l’efficacia delle sue ricette. Forza Oscar!

Lorenzo Frassoldati

direttore Corriere Ortofrutticolo

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