Intervenendo al Forum sulla peschicoltura europea al Macfrut di Rimini un paio di settimane fa, lo spagnolo Manel Simon (nella foto), presidente di Afrucat (Associazione frutticoltori della Catalogna), aveva ripetuto più volte di non poter fare previsioni attendibili a causa delle grandinate che all’inizio di maggio avevano interessato circa 6.600 ettari di pescheti nella zona di Lleida. Ieri è stato lo stesso Simon, insieme al direttore generale del dipartimento dell’agricoltura della Catalogna Carmel Mòdol, a comunicare le previsioni definitive: per la stagione 2018 in Catalogna si prevede una contrazione del 17%, per un totale di 471.430 tonnellate di pesche e nettarine.

In particolare, ad avere la peggio il raccolto di nettarine, previsto in calo del 19% rispetto allo scorso anno per un totale di 207.310 tonnellate; per le varietà piatte si stima una contrazione del 18% (127.560 ton previsti) mentre per le tonde la flessione dovrebbe essere del 13% pari a 114.250 tons.

Tanti i fattori individuati come responsabili di tale contrazione, dalle gelate tardive in fase di fioritura alle grandinate nei mesi di aprile e maggio. A livello territoriale nella provincia di Lleida si attende un’affezione limitata per le varietà precoci mentre, al contrario, nelle zone di Tarragona e Barcellona saranno proprio queste a registrare i cali maggiori.

Infine, è stato confermato il ritardo sull’inizio della campagna – preannunciato al Macfrut – di 8-10 giorni rispetto al calendario tradizionale. Evidenziata anche una flessione del 2% delle superfici dedicate alla produzione di frutta a nocciolo, che lascia percepire una tendenziale riconversione delle colture: a fronte di una riduzione dei frutteti a pesche piatte continuano a crescere le altre varietà.

Chiara Brandi