VERSO FRUITECH 2015, IPACK-IMA: INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ PER CREARE VALORE

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Creare valore nella filiera dell’ortofrutta grazie alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, attraverso soluzioni logistiche d’avanguardia, l’innovazione tecnologica, la ricerca e il packaging. Si è parlato di tutto questo ieri a Milano al convegno “Nature is a perfect machine. Sustainable.” giornata di studio e confronto organizzata da Ipack-Ima.

Si è trattato di una tappa di avvicinamento a Fruitech Innovation, la fiera del processing & packaging in programma dal 15 al 23 maggio 2015 alla fiera di Milano in concomitanza con Ipack-Ima ed Expo. L’evento al quale hanno partecipato oltre 150 operatori di diversi settori come gdo, Ho.Re.Ca., grossisti, importatori e imprese, si è svolto nella suggestiva sala napoleonica di palazzo Greppi, presso l’Università degli Studi di Milano.

Il primo intervento è stato quello di Imma Campana, client business partner di Nielsen, che ha presentato una ricerca sull’andamento dei consumi di ortofrutta in Italia e sulla fiducia dei consumatori. I numeri non sono buoni: secondo lo shopping trend 2013 su 2012, la fiducia dei consumatori italiani è ai minimi storici. Rispetto al 2012 è aumentata del 2% la quota di famiglie che compra meno frutta e verdura, toccando quota 39%. Gli acquisti, infatti, sono calati a volume dell’1,2%, mentre è aumentato del 4,1% il valore, ma solo grazie all’inflazione. C’è quindi la necessità per le aziende di ridurre i costi per recuperare redditività. Questo si può fare sia con l’impiego di tecnologia avanzata e ricerca utile al rinnovamento e al miglioramento varietale, sia con la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Durante la giornata sono state presentate diverse case history di aziende che grazie a investimenti in innovazione hanno ottenuto importanti risultati economici. Dal packaging riciclabile di Coop alle nuove idee per la logistica di Nespak. Dall’allungamento della shelf life proposto da Corapack, all’utilità delle aggregazioni come le Aop. E poi si è discusso di come valorizzare la IV gamma nelle mense scolastiche e di come si possano ridurre i costi di gestione automatizzando le linee di produzione e sfruttando le energie rinnovabili.

Un esempio del quale si sentirà di certo parlare in futuro è quello di Melinda, che sta realizzando un magazzino per la conservazione delle mele in una grotta. L’ultima parte del convegno è stata dedicata alle opportunità per l’internazionalizzazione delle aziende ed è stata moderata dal direttore del Corriere Ortofrutticolo Lorenzo Frassoldati.

Il presidente di Unitec Spa Angelo Benedetti ha mostrato come linee di selezione della frutta moderne in grado di misurare con precisione anche il grado di maturazione, garantiscano forniture che durano nel tempo, adatte per lunghe spedizioni via mare. Giuseppe Calcagni, presidente di Besana Group, azienda leader nella lavorazione di frutta secca, ha spiegato i vantaggi ottenuti dalla sua azienda con l’innovazione tecnologica. Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela, ha illustrato il progetto che sta portando le mele della Val di Non negli Stati Uniti, Salvo Laudani responsabile marketing di Oranfrizer ha fatto vedere i risultati in termini di miglioramento varietale ottenuti con la ricerca genetica per le arance tarocco siciliane. Infine, Claudio Magnani, direttore operativo di Apofruit Italia, ha parlato di politiche di marca e packaging come biglietto da visita per conquistare i mercati stranieri. (s.m.)

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