Due giorni di esposizioni, convegni, tavole rotonde e incontri di lavoro, nei quali il mondo della grande distribuzione organizzata italiana e internazionale ha dialogato a quattr’occhi con i fornitori dei prodotti che sugli scaffali si trovano sotto le insegne delle private label. Tutto questo è successo a Marca, la decima fiera della marca commerciale che si è svolta nei giorni scorsi a Bologna.
Oltre 450 espositori e una ventina di retailer presenti: Auchan, Billa, S&C Consorzio Distribuzione, Conad, Consorzio C3, Consorzio Coralis, Coop, Crai, Despar, Dico-Gruppo Tuo, Interdis, Marr, Selex, Sigma, Sisa e Simply, che compongono anche il Comitato scientifico della manifestazione, e un’apertura internazionale soprattutto da Germania, Austria, Svizzera, Russia e Svezia con l’obiettivo di rafforzare la presenza del made in Italy nelle catene distributive di tutto il mondo.
Anche perché la marca privata ha raggiunto una quota del 17,9% del mercato, con un aumento a valore del 4% e a volume dell’1,2%, rispetto all’anno precedente, per un giro d’affari pari a 9,7 miliardi di euro e con previsioni di crescita a due cifre per i prossimi dieci anni. Nel 2013, forse anche a causa della crisi, il 37% degli italiani ha dichiarato di aver aumentato gli acquisti di questi prodotti.
Per quanto riguarda l’ortofrutta, i dati del “X Rapporto annuale sulla marca commerciale” presentati proprio durante l’expo bolognese, hanno fotografato un comparto in crescita del 2% a livello nazionale, ma con forti differenze tra il +7,7% del nord e il -10% del sud. Le migliori performance di crescita si sono viste nei segmenti premium e biologico che hanno marcato rispettivamente crescite a valore del +14,7% e del +8,9%, e a volume del +13,2% e del +5,9%. Un’area del salone emiliano era dedicata al packaging e alle tecnologie gestionali delle aziende produttrici, con l’esposizione delle ultime novità come imballaggi completamente biodegradabili, soluzioni all’avanguardia per la IV gamma e la logistica. (s.m.)