Il 15 e 16 aprile, a Varignana di Castel San Pietro Terme (Bologna) si è svolta la Convention 2018 di FIDA, la Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Alla Convention erano presenti presidenti e segretari di oltre quaranta associazioni territoriali delle quasi sessanta presenti dal sud, al centro al nord del Paese. Il settore della distribuzione alimentare in Italia conta centoquarantasei mila imprese e vi lavorano seicentotrentuno mila addetti. FIDA rappresenta i negozi specializzati e despecializzati e i supermercati sia della distribuzione organizzata che indipendenti.
L’obiettivo della Convention, come ha spiegato la presidente FIDA e vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Donatella Prampolini Manzini (nella foto), si riassume in tre parole: identità, com’è composto il settore alimentare in Italia e quali di queste imprese FIDA rappresenta; mercato, che significa conoscere il consumatore e le dinamiche di acquisto; format, ossia osservare cosa sta succedendo nel mondo per individuare le idee che oggi sono vincenti.
Sono intervenuti Pierluigi Ascani, Presidente di Format Research, per descrivere l’orizzonte della distribuzione alimentare in Italia e Roberto Ravazzoni, professore di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha parlato dei nuovi profili di sviluppo per il dettaglio alimentare, seguito da Fabio Fulvio, responsabile del settore Politiche per lo sviluppo di Confcommercio-Imprese per l’Italia, che ha presentato i vari format distributivi e modelli di sviluppo per il dettaglio alimentare. Per concludere, Fabrizio Valente, fondatore e CEO di Kiki Lab, ha raccontato numerosi casi di successo per negozi alimentari, fornendo chiavi e stimoli dalla ricerca che Kiki Lab svolge in tutto il mondo.
Nel suo intervento, il presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Carlo Sangalli ha sottolineato quanto urgente sia per il Paese e non soltanto per gli imprenditori evitare che dal 2019 scatti l’aumento dell’IVA. Un’altra priorità indicata dal presidente Sangalli è quella di estendere alle piccole aziende la possibilità di riportare le perdite in bilancio, che già è riconosciuta alle società di capitale. Carlo Sangalli non ha mancato di sottolineare, infine, come “fare associazionismo e costruire la rete sociale dell’appartenenza e del confronto è, proprio in questo momento e proprio in questo scenario incerto, più importante che mai”.
“Una cosa alla quale tengo molto – ha detto il presidente FIDA, Donatella Prampolini Manzini, presentando le conclusioni della Convention – è affermare con forza la nostra identità: noi siamo i negozi specializzati e despecializzati sia organizzati che non. Abbiamo superfici che arrivano per tanti di noi agli ottocento, ai novecento e ai mille metri quadrati. Il nostro ruolo, il ruolo di FIDA, è sì la tutela sindacale delle imprese che rappresentiamo, ma anche dare formazione e dare strumenti, come le convenzioni con partner importanti. Ma c’è anche qualcos’altro che l’associazione può fare: noi possiamo essere dei partner commerciali per i nostri associati e abbiamo già cominciato a muovere i primi passi per diventarlo”.
Alla Convention sono intervenuti anche il presidente di Confcommercio Emilia Romagna e Bologna, Enrico Postacchini e i vicepresidenti FIDA Livio Bresciani, Michele Ghiraldo, Riccardo Guerci e Samuele Tognaccioli. Alla realizzazione della Convention hanno contribuito Pool Pack, Peugeot e ISA.