L’EFSA AUMENTA IL LIVELLO DEI RESIDUI, RAGO: “IMPORTANTE PASSO AVANTI PER LA IV GAMMA”

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“Un importante passo avanti per la IV gamma”. Così Rosario Rago (nella foto), presidente dell’omonimo gruppo specializzato in produzioni di IV gamma, accoglie con favore il provvedimento dell’Efsa della scorsa settimana che estende i limiti per l’applicazione del principio attivo Fenpirazamina a tutta una serie di orticole utilizzate nel comparto della IV gamma quali valeriana, lattughe, scarole, indivie, crescione, rucola, spinaci e bietole a costa e a foglia (leggi news).

“La vera novità per la IV gamma è soprattutto sulla rucola, sulla valeriana e sulle lattughine – spiega Rago – perché l’utilizzo di questo principio attivo permetterà ai produttori di combattere la cosiddetta ‘muffa grigia’ (Botritys cinerea) causata da condizioni di eccessiva umidità in campo o in serra, senza lasciare residui sul suolo”.

Fino ad oggi come veniva normalmente combattuta questa muffa?

“Si usavano altri principi attivi come ad esempio il Boscalid o il Pyraclostrobin ma avevano il limite che lasciavano residui sul terreno per cui in caso di alternanza di colture, gli impianti successivi potevano risultare contaminati da quei residui e, nel caso in cui non fossero ammessi per le nuove colture impiantate, venivano bloccati dal mercato. La registrazione di questo nuovo principio attivo ci permette di eliminare questo problema”.

Qual è la vera portata innovativa di questo provvedimento Efsa per la IV gamma?

“Che si può applicare l’uso di un principio attivo, già registrato per altri prodotti, anche su valeriana e rucola e altri prodotti interessanti per la IV gamma. Per queste colture le aziende farmaceutiche non attivano normalmente la registrazione di nuovi trattamenti dal momento che escono dalla logica industriale di sostenere dei costi, ancorché solo burocratici, solo per prodotti che vendono molto. L’estensione di questo principio attivo soprattutto per rucola e valeriana, ci permette un inaspettato margine di manovra sul prodotto”.

Quali sono i prossimi passi?

“Inizieremo a fare dei test per verificare i riscontri sui prodotti di IV ma ci vorranno almeno sei mesi tra prove in campo e tempistiche di registrazione, per l’immissione in commercio di questo trattamento. Però il vero problema per la IV gamma è la peronospora per la quale ancora non si è trovato un rimedio efficace soprattutto alla luce dell’obiettivo di arrivare a confezioni sugli scaffali a residuo zero senza però il costo delle perdite in campo”.

Quali saranno le conseguenze sul piano commerciale?

“Sicuramente quello di ridurre le perdite derivate dalla muffa grigia che ad oggi dipendono dalla capacità dei tecnici in campo di accorgersene preventivamente e intervenire per tempo o anche da sbagliate irrigazioni che determinano un eccesso di umidità”.

Mariangela Latella

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