Danni per almeno 35 milioni di euro alla frutta estiva spagnola precoce. A causa delle gelate occorse il 22 e 23 marzo, il raccolto di circa 7.500 ettari di drupacee e cachi è saltato, in una percentuale media che va dal 40 al 70% delle perdite con punte, in alcuni casi, del 100% come nelle zone della Pobla del Duc o del Castello de Rugat.
I danni maggiori, secondo quanto riferito dalle note ufficiali delle organizzazioni agrarie La Unió e AVA-Asaja, sono stati registrati nella Vall d’Albaida che è la regione più colpita; ma anche nella Costera e nella Ribera Alta.
In queste zone, i danni sono stati causati da quella che, tecnicamente viene definita ‘heladas negras’, letteralmente: gelate nere che sono caratterizzate da un freddo secco e da un basso livello di umidità che comporta la formazione di una patina di ghiaccio sulla frutta capace di modificare la struttura molecolare del prodotto incidendo sulla consistenza della polpa e sul colore del frutto che risulta particolarmente scuro a indicazione dell’imminente marciume.
Questa situazione va ad aggiungersi ai danni da freddo che già si erano verificati circa un mese fa e che avevano colpito il 70% di una superficie di circa 500 ettari. In pratica, sommando le due gelate, la superficie coltivata a drupacee e cachi interessata dalle perdite è di più di ottomila ettari.
Mariangela Latella