FICO SI FARÀ, REPERITI GIÀ 40 MILIONI. INAUGURAZIONE A MAGGIO 2015. TRA GLI INVESTITORI ROMAGNOLI

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Quaranta dei 50 milioni di euro necessari sono già stati reperiti, la start up del progetto può partire. E’ dunque finito il tempo delle chiacchiere, dei rendering e delle belle parole fini a se stesse. F.i.co, acronimo di Fabbrica italiana contadina, la Disneyworld del cibo, come è stata più poeticamente definita, si farà davvero.

Lo scorso fine settimana a Bologna è stato presentato nel dettaglio il progetto che porterà alla realizzazione del più grande parco tematico del cibo al mondo negli ottantamila metri quadrati del Caab, il centro agroalimentare alle porte del capoluogo emiliano. L’obiettivo, come ha spiegato il presidente del Caab Andrea Segrè, è quello di inaugurare la cittadella del cibo durante l’expò di Milano, quindi nella primavera del 2015. Coop Adriatica e mondo cooperativo, Unindustria, Cna, Banca Imi, Ascom, Camera di Commercio, Fondazione Carisbo e Oscar Farinetti per Eataly, hanno firmato l’impegno per investire. Nella cordata di Emil Banca-Confcooperative c’è anche Romagnoli spa, uno dei principali gruppi italiani nella produzione e commercializzazione di patate che ha contribuito con 250 mila euro.

Tutti i loro soldi, insieme agli immobili del Caab, finiranno in un fondo immobiliare della durata di 40 anni e valore fino a 400 milioni, che si farà carico anche delle spese per l’intervento. I contratti per la fornitura di servizi e per quelli di affitto di ramo d’azienda, invece, faranno tutti capo a Eataly. La gestione ordinaria sarà dunque nelle mani di Farinetti, al quale i compagni di viaggio chiedono di mettere qualche soldo in più nell’avventura.

Il 13 dicembre si chiuderà la procedura per l’individuazione della società di gestione del risparmio, Prelios è la vincitrice. Il 19 dicembre il consiglio di amministrazione di Caab prenderà atto della raccolta fondi e convocherà l’assemblea straordinaria dei soci. Il 20 dicembre sarà la volta dell’assegnazione degli spazi agli esercenti (ristoratori e aziende) dentro Fico. Ad aprile 2014 inizio dei cantieri che dovrebbero chiudere un anno dopo.

Il rispetto dei tempi è un elemento fondamentale: "Se arrivassimo lunghi, se non riuscissimo ad agganciare Fico all’expò di Milano – ha puntualizzato Segrè – si perderebbe molto". E quasi a suggellare l’idea della Fabbrica Italiana contadina è arrivata proprio in questi giorni l’incoronazione della cucina emiliano-romagnola e italiana da parte del prestigioso mensile Forbes. Nell’ultimo numero il periodico dedica infatti un ampio reportage all’Emilia Romagna, proclamandola come la regione “dove si mangia meglio nel mondo”. (s.m.)

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