FRENANO I PREZZI DI FRUTTA E VERDURA MA I CONSUMI RESTANO BASSI

Condividi

A novembre l’inflazione frena ai minimi da quattro anni e parte del merito va al forte rallentamento dei prezzi dei prodotti prettamente agricoli, come la verdura (-4,4 per cento annuo) e la frutta fresca (-1,3 per cento). Anche così, però, i consumi restano in territorio negativo: per colpa della crisi, gli italiani stanno risparmiando anche sul cibo.

Lo sta a dimostrare il taglio della spesa alimentare che “vale” 2,5 miliardi l’anno. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati provvisori sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat.

Non si “salva” praticamente nessun prodotto agroalimentare dal crollo degli acquisti: costrette a risparmiare, le famiglie riducono di netto le quantità di pesce (-3,4 per cento) e di carne rossa (-3,9 per cento), così come quelle di latte e derivati (-2,7 per cento) e di ortofrutta (-2 per cento) -spiega la Cia-. Inoltre, si rinuncia drasticamente all’uso dell’olio extravergine d’oliva (-8,8 per cento) e cominciano a diminuire pure i volumi di pasta (-1,2 per cento), mentre resiste l’altro alimento “povero” per eccellenza, cioè le uova (+1,8 per cento).

Ora l’unica speranza di ridare un po’ di fiato ai consumi di cibo e bevande viene dalle prossime vacanze di Natale. Secondo le prime stime della Cia, non ci saranno ulteriori crolli a tavola, anzi: ben 8 italiani su 10 -evidenzia la Confederazione- non taglieranno il budget alimentare per il cenone della Vigilia e per il pranzo del 25 dicembre, preferendo risparmiare su regali e viaggi piuttosto che rinunciare alle tradizioni enogastronomiche.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE