AGRUMI, L’OP APAL SCOMMETTE SULL’EXPORT DELLE ARANCE ROSSE

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Puntare dritto all’export per rimanere competitivi sui mercati. Ha le idee chiare Salvatore Scrofani, vicepresidente di Apal (Associazione produttori agricoli lentinesi), op di Carlentini (Siracusa), specializzata nella produzione e vendita di agrumi, visitata in occasione della due giorni organizzata da Bayer CropScience per la presentazione del volume “Gli agrumi” (leggi news).

 

Per l’imprenditore siciliano, l’estero rappresenta una tappa obbligata. Gli invii al di fuori dei confini nazionali crescono di anno in anno.

“Oggi le esportazioni rappresentano il 35% sul totale commercializzato – afferma Salvatore Scrofani, che gestisce l’azienda di famiglia assieme al padre Filadelfo, fondatore e presidente dell’op, e ai due fratelli Stefania e Angelo -. Ogni anno cresciamo del 15-20% rispetto all’anno precedente”, afferma Scrofani. Le arance di Apal in 24-36 ore raggiungono le catene italiane e entro le 48 ore praticamente tutta Europa, che apprezza, a seconda dei gusti del Paese in questione, tutte e tre le tipologie di “rossa”, arrivando anche Oltreoceano, in Canada, dopo circa 25 giorni di viaggio in nave con partenza dal porto di Gioia Tauro.

“Nei prossimi anni intendiamo arrivare anche in altri Paesi dell’America oltre che in Estremo Oriente, in particolare in Giappone e Corea, grazie anche alla buona shelf life della varietà Moro”.

L’op raggruppa un centinaio di soci con una produzione, sviluppata su un migliaio di ettari di terreno, che tocca le 20 mila tonnellate totali, di cui circa l’80% è rappresentato dagli agrumi, tra arance rosse e bionde, limoni, mandarini e clementine. Il 5% circa della produzione è biologica.

Il core business si concentra principalmente su tre varietà di arance rosse: Tarocco, che con i cloni tardivi arriva sui mercati fino a maggio, Moro, che si commercializza da fine dicembre, e Sanguinello, con cui si chiude la campagna. Il resto è rappresentato da pesche (soprattutto piatte), nettarine e albicocche.

Il virus della Tristeza sugli agrumi sta consentendo a molti agricoltori di estirpare gli impianti vecchi inserendone di nuovi con varietà in grado di allungare la campagna commerciale. Tornando alla situazione attuale la partenza dell’annata non è entusiasmante: ad oggi i prezzi in campagna non sono soddisfacenti: da 25 a 30 centesimi al chilo per Moro e Navel, ma anche Tarocco non raggiunge valori sufficienti.

“Il mercato nazionale è in crisi – dichiara Scrofani – ma non tanto per una crisi dei consumi ma perché c’è troppo prodotto d’importazione. La grande distribuzione rimane ancora interessata più al prodotto e al prezzo rispetto alla provenienza”.

Secondo l’agricoltore siracusano ad ogni modo “la gdo estera apprezza e riconosce la qualità delle arance siciliane e ormai hanno compreso la differenza con le più tradizionali Navel spagnole, che rimangono più aggressive sul prezzo. Mediamente la merce siciliana viene venduta a prezzi più alti rispetto alle produzioni dei nostri competitors internazionali superando anche l’euro al chilo per i calibri più grandi”, conclude il rappresentante di Apal, impresa certificata GlobalGap, Tesco Nature, Brc,British Retail Consortium Version 6, HACCP. "Solo valorizzando il prodotto si possono ottenere risultati sia nel mercato interno sia all’estero. Noi ci crediamo". 

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it

 

 

Nella foto in alto, da sinistra: Stefania, Angelo, Filadelfo e Salvatore Scrofani

 

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