RADICCHIO DI VERONA IGP, GLI STUDENTI LANCIANO IDEE INNOVATIVE A SERVIZIO DELLA FILIERA

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Dalla tecnica agronomica, alla cucina fino al marketing. Il Consorzio di Tutela del Radicchio di Verona IGP ha coinvolto due scuole agrarie, di Lonigo (Vicenza) e di Porto di Legnago (Verona), per sviluppare ulteriori potenzialità attraverso l’innovazione. L’obiettivo è di aprire gli spazi a nuove idee e coinvolgere chi non fa ancora parte dell’ambiente agro-industriale, ma ha in testa ipotesi e soluzioni che potrebbero portare un contributo a ottimizzare e migliorare tutta la filiera del radicchio certificato veronese, a partire dalle aziende di produzione.

I risultati di questo coinvolgimento dei giovani sono stati interessanti e sono spaziati su varie applicazioni. I lavori migliori degli studenti sono stati premiati in occasione dell’ultima edizione del Pianura Festival di Minerbe (Verona) in cui tra l’altro si è tenuto un convegno dedicato proprio al radicchio, durante il quale si è discusso di come creare valore con questo prodotto certificato, come mantenerlo e svilupparlo, approfondendo le sue proprietà organolettiche, la gestione efficiente della filiera, la sostenibilità e le prospettive della produzione biologica.

C’è stato anche il coinvolgimento dei bambini degli asili e delle scuole elementari dell’area produttiva del Radicchio di Verona IGP, “che hanno risposto all’invito con entusiasmo”, ha raccontato Chiara Zuccari, dell’azienda Primo Mattino di Minerbe, tra le ideatrici e promotrici dell’iniziativa didattica. “Il tema di questa edizione era la terra. Nella prossima edizione sarà l’acqua. Una nuova stimolante sfida”.

Durante il convegno svoltosi nell’ambito del Pianura Festival di Minerbe, Chiara Zuccari ha sottolineato l’importanza di creare valore aggiunto attraverso l’iGP per distinguersi dall’abbondante offerta di prodotto presente sui mercati e per poter avere nuove opportunità all’estero.

Primo Mattino, condotta dai cinque fratelli Stefano, Chiara, Francesca, Giovanni e Cecilia che hanno preso il timone dal papà Gabriele, nel 2017 ha commercializzato oltre 64 mila quintali di radicchio, 70 mila quintali di cipolle e 20 mila quintali di scalogno. Il 25-30% del prodotto dell’impresa veronese viene esportato: la Germania è il primo Paese, seguita da Regno Unito, Norvegia, Danimarca, Olanda, Spagna, Croazia, Grecia e altri Paesi dell’Est Europa. Le esportazioni di radicchio si fanno interessanti in particolare verso marzo e aprile.

Per Primo Mattino il futuro parlerà anche biologico. “Sui nostri prodotti inizieremo la produzione bio da quest’estate, inizialmente su radicchio e zucchine”, rivela Zuccari. “Una sfida che siamo pronti a vincere”.

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