“Il radicchio d’oro” 2013 per l’innovazione in agricoltura è andato a Francesco Daminato (nella foto assieme a miss Italia Giulia Arena), presidente di OPO Veneto sin dall’anno della sua costituzione. Sta sfiorando gli ottant’anni, ma è ancora sulla breccia. Un innovatore a tutto campo, un rivoluzionario dell’orticoltura tradizionale che ha traghettato verso la modernità.
Daminato rappresenta una sfida vinta e per questo miss Italia 2013 Giulia Arena gli consegnato il prestigioso riconoscimento. Con “Il radicchio d’oro” sono premiati quanti, nel corso dell’anno, si distinguono a livello nazionale e internazionale nel campo della cultura, dello sport, della televisione, del giornalismo, dello spettacolo, della solidarietà, dell’enogastronomia. L’iniziativa è promossa dal “Gruppo ristoranti del radicchio”, presieduto da Egidio Fior.
Quest’anno hanno ricevuto il premio il regista Giuliano Montaldo per il cinema, Giusto Pio per la musica, Mara Venier per la televisione e lo spettacolo, le campionesse sportive Jessica Rossi (tiro a volo) e Tania Cagnotto (tuffi), Andrea Lucchetta, un mito del volley, Licia Granello, giornalista di Repubblica, lo chef Giancarlo Morelli per la cucina, Francesco Daminato, per l’“Innovazione in agricoltura” e i medici pediatri Giancarlo Schiavon, Claudio Benetton e Mario Ferro per la solidarietà.
Francesco Daminato è il padre nobile della nuova stagione del radicchio rosso tardivo di Treviso. E’ lui che firma nel 1994 la richiesta di Igp, l’indicazione geografica protetta, che la comunità europea riconosce nel 1996, con la firma del Commissario per l’Agricoltura Franz Fischler. Originario di Loria, in provincia di Treviso, anno di nascita 1934, Francesco Daminato è soprattutto legato alla storia più recente della cooperazione agricola. Un protagonista.
La sua storia è la storia della gente veneta. Ragazzo, intuisce che i confini del paese sono stretti e prende la valigia e va “a cercare fortuna” in Australia. Prima operaio, poi coltivatore di tabacco, quindi di canna da zucchero e di frutta e ortaggi. In Australia sta bene; il Paese è affascinante, ma non lo è abbastanza per spegnere in lui il desiderio di tornare nella sua Loria, dove può mettere a frutto, sulla sua campagna, le conoscenze, le pratiche agricole e la mentalità innovativa delle quali si è arricchito. Con la sua regia, la terra della Famiglia rifiorisce, si cambiano le colture, si introducono pratiche nuove. Si punta su ortaggi e frutta. I risultati danno ragione. Una vita dedicata alla terra, al movimento cooperativo e alla valorizzazione dei prodotti con l’obiettivo di garantire un reddito dignitoso ai coltivatori.
Per Francesco Daminato il mondo della cooperazione agricola è solidarietà ed è tutela degli agricoltori dalle unghie degli speculatori. Egli prende in mano la Cooperativa San Bovo di Loria, che viene presto spostata a Castelfranco Veneto, dove comincia una esperienza allora assolutamente originale: la vendita diretta di frutta e verdura dal produttore al consumatore.
Arrivano quindi l’Associazione ortofrutticoltori della Marca Trevigiana, quindi OPO Veneto, una organizzazione di produttori di livello nazionale, di cui firma l’atto di nascita nel 2001. In testa, c’è sempre lui, Francesco, il Presidente, avanti con gli anni, ma spirito giovanile, attento alle novità, pronto a intercettarle, lungimirante. Generoso nel condividere con gli altri l’esperienza di coltivatore e di imprenditore agricolo. Di uomo della cooperazione e della solidarietà.
“Da ragazzo volevo vedere il mondo e sono partito, racconta: ho visto il mondo e sono tornato alla mia terra perché mi sono reso conto che, in fondo, è la più bella e la più fertile. Ma non bisogna tradirla: occorre amarla, rispettarla e lavorarla con passione e intelligenza”. Parole che sanno di saggezza antica, ma profumano di futuro (fonte: Ortoveneto)
