Un comunicato diffuso da TrasportoUnito conferma il fermo dell’autotrasporto, che "scatterà dall’alba di lunedì 28 ottobre e si protrarrà sino alla mezzanotte di giovedì 31 ottobre". Da ricordare che venerdì 1° novembre i veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate non potranno comunque circolare (tranne le consuete deroghe) dalle 8 alle 22.
Questo a causa del divieto ministeriale sui giorni festivi (mentre il sabato successivo la circolazione sarà libera). "Nell’esprimere apprezzamento per lo sforzo in cui si è impegnato in prima persona il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, non solo sul tema delle accise, ma anche su quelli che stanno determinando il tracollo dell’intera filiera il fermo non è comunque revocabile se non in presenza di impegni seri e concreti", spiega Maurizio Longo, segretario generale di TrasportoUnito.
Le principali richieste dell’associazione sono i controlli anche sulla committenza, tempi certi di pagamento e altre misure di risanamento del settore. TrasportoUnito non ha ancora rivelato le modalità del fermo, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe attuarsi anche attraverso azioni di "camion lumaca" sulle principali arterie, che rallenterebbero il traffico di tutti i veicoli. In altre situazioni analoghe, l’associazione ha attuato anche presidi ai porti ed alle raffinerie. Sul fermo si sono divise le associazioni dell’autotrasporto siciliane.
Aderiscono alla protesta Forza d’Urto e Aitras, mentre l’Aias ha annunciato di essere soddisfatta degli impregni presi dal ministero nelle riunioni del 22 e 23 ottobre e ritiene quindi "inopportuna" la partecipazione all’iniziativa. (fonte: Trasportoeuropa)
