PATATE, CHIESA (ROMAGNOLI): “ANNATA POSITIVA, MA OCCHIO AI PREZZI”

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"Bisognerebbe avere sempre stagioni come questa, per l’intera filiera". Non lasciano spazio a interpretazioni dubbie le parole di Roberto Chiesa, direttore commerciale dell’azienda Romagnoli patate. Quella in corso è un’annata ricca di soddisfazioni per produttori, grossisti e rivenditori di patate.

Non c’è abbondanza di prodotto, quindi i prezzi sono alti, la qualità è molto buona e i consumi tengono. "Quello delle patate è un mercato che a livello europeo da circa 15 mesi risente della scarsità di merce per via del clima sfavorevole – spiega Chiesa – in alcune zone troppo secco e in altre troppo piovoso. Inoltre, soprattutto in Italia, si sono ridotte le superfici coltivate. Ciò ha portato a un incremento dei prezzi, in particolare da gennaio di quest’anno. All’ingrosso si è arrivati a punte di oltre un euro al chilo per le patate novelle. Oggi i prezzi si stanno calmierando, ma restano buoni per tutta la filiera, anche se c’è chi pensa che a queste cifre calino i consumi".

"Nel nostro Paese – prosegue Chiesa – la produzione di patate è stata condizionata come in nessun altra parte del continente dalla contrazione delle superfici coltivate: -10% in Emilia-Romagna, -12% nel Lazio, calo anche in Sicilia e Campania. Quest’anno prevediamo di raccogliere circa 14 milioni di quintali contro i 16 del 2012 a fronte di una domanda interna di 20-21 milioni. Ciò significa importare prodotto da Francia e Germania, le quali, a loro volta hanno avuto una riduzione delle rese sempre per questioni legate al clima. Tutto ciò contribuisce a mantenere i prezzi sopra una certa soglia che garantisce un buon margine di guadagno".

Per quanto riguarda i consumi, sono stati leggermente al di sotto del normale in settembre, a causa delle temperature sopra la media stagionale con punte di oltre 30 gradi al centro-sud. Ma questo, secondo il responsabile vendite dell’azienda bolognese specializzata in lavorazione, commercio e servizi di produzioni agricole, non è un problema, in quanto la campagna delle patate terminerà a marzo-aprile e c’è tutto il tempo per recuperare.

"Non siamo preoccupati – spiega Chiesa – il prodotto è di ottima qualità, sia come calibro che come caratteristiche organolettiche, nonostante un ritardo nella semina dovuto alle intense piogge primaverili. Per i prossimi 4-5 mesi il mercato delle patate garantirà buoni margini, anche perché, vista la scarsità, l’industria di trasformazione è a caccia di qualsiasi tipo di merce e ciò contribuisce a mantenere i magazzini vuoti".

Il sales manager della Romagnoli lancia però un allarme: "Questo quadro positivo potrebbe essere incrinato dal fattore umano. Se i consumi resteranno bassi per via del clima e della crisi economica, qualche operatore più debole potrebbe essere tentato di abbassare i prezzi. E’ importante – conclude – che cooperative e privati non cedano al ribasso delle quotazioni, creando un effetto a catena che avrebbe conseguenze negative per tutti". (s.m.)

 

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