MOSCA: CHIUDE IL MERCATO, IMPORT NEL CAOS

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Ci era scappato il morto nello scorso fine settimana ed erano intervenuti i reparti speciali alla ricerca dell’assassino, e non solo. Pokrovka, la più grande piattaforma logistica di Mosca per l’ortofrutta, nel ring meridionale della capitale, zona di Biryulevo, era così stata chiusa tutto lunedì, lasciando fuori dai cancelli una coda infinita di camion, alcuni con ortofrutta italiana.

Sembrava una cosa passeggera, un problema che poteva essere superato in poche ore o, al massimo, in pochi giorni. Invece, oggi, giovedì 17 ottobre, Pokrovka è ancora chiusa e la notizia è che potrebbe restare ferma fino a gennaio 2014, secondo fonti dirette che abbiamo a Mosca.

A questo punto, il danno per il commercio ortofrutticolo d’importazione è enorme, perché le alternative per scaricare i camion a Mosca ci sono ma non sufficienti. La merce bloccata in breve sarà invendibile. Sono almeno una dozzina le aziende italiane danneggiate e molto preoccupate per le forniture programmate per i prossimi giorni.

Mercato Mosca2012 A.jpegCosa è successo? Un ragazzo russo che lavora al Mercato è stato ucciso a pistolettate. Sotto accusa, alcuni azerbaijani della comunità commerciale più forte all’interno di Pokrovka (gli azerbaijiani vendevano i loro ortaggi a Mosca già al tempo degli zar e poi per tutta l’éra URSS, oggi sono proprietari di grandi società di import-export). L’assassino si nasconde dentro il Mercato (pare sia stato trovato solo oggi) e la polizia blocca tutto. C’è uno scenario da capire prima di andare avanti con la cronaca: Mosca è invasa da immigrati provenienti dal Caucaso e da altre regioni e ciò ha provato una reazione xenofoba nella popolazione russa. Che un russo sia stato ucciso da un azerbaijano a Pokrovka è stata la miccia che ha innescato una serie di reazioni a catena che hanno scosso Mosca: manifestazioni, proteste, caccia all’azerbaijano. Pare che la notizia abbia raggiunto e preoccupato lo stesso Putin che avrebbe ordinato di persona di far intervenire le forze speciali, di ‘bonificare’ Pokrovka e di chiuderla forse per sempre.

Perché? Perché il sospetto che le mafie causasiche (azerbaijani e daghestani) controllino il Mercato è ritenuto da molti di più: una certezza. Bonificare Pokrovka significa dunque ripulirla dalle contaminazioni mafiose, gente che non paga le tasse, non fa fatture, opera di fatto un enorme mercato sotterraneo e parallelo. Operazione possibile? No. Ed è per questo che il Mercato potrebbe non riaprire più. Alcuni top manager e uno dei proprietari, un tale Gadjiev, sono stati arrestati. Il governo della capitale, convocato d’urgenza, ha deciso di costruire vicino a Mosca ben tre nuovi centri di distribuzione di ortofrutta entro il 2015. Alcune aziende di importazione dotate di propri magazzini frigo fuori Mosca si sono nel frattempo messe a disposizione degli importatori italiani che avessero necessità di stoccare il prodotto (ovviamente con qualche costo). La situazione è fluida. Daremo notizie nel caso la situazione a Pokrovka dovesse sbloccarsi. (a.f.)

 

 

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