L’UVA SULLA STRADA DEL “SUPER FOOD”

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L’uva si avvia sulla strada del super-food. È una delle novità scientifiche più di rilievo emerse nel corso di questo VIII Simposio internazionale dell’Uva da tavola.

Nasce, infatti, con l’obiettivo di incrementare il valore salutistico e le proprietà nutraceuiche di questo prodotto di eccellenza italiano, la cordata di ricerca finanziata dall’azienda belga Btt, specializzata nella produzione di plastiche e film da applicare sui vigneti, e che vede coinvolta l’università di Foggia in collaborazione con quella di Torino.

“I risultati parziali di questa ricerca che è ancora in corso – spiega Vittorino Novello (nella foto a fianco, di profilo con il maglione bianco sulle spalle, durante un momento di visite aziendali nel corso del simposio sull’uva da tavola), dell’Università di Torino, nonché uno dei tre convener del Simposio insieme alla professoressa Laura De Palma, università di Foggia, e Rosario Di Lorenzo, università di Palermo – sono stati presentati nel corso di queste giornate di studi. Stiamo facendo un’analisi radiospettrometrica del tipo di plastica impiegata nei vigneti. Si tratta di materiali determinanti perché cambiano il microclima in campo e quindi hanno la capacità di intervenire sulla vita fisiologica della pianta, ad esempio incidendo sull’accumulo di antociani o di zuccheri, ecc”.

In pratica, ogni plastica ha una composizione diversa è in base a questa dà risultati diversi in campo. Di solito per aumentare la vita del film, vengono applicati al materiale, degli additivi anti raggi ultravioletti che però sono proprio quelli che hanno il potere di modificare le proprietà nutraceiche del frutto.

“Durante quest’edizione, abbiamo presentato – continua Novello – un film innovativo che lascia passare gli UV per consentire l’accumulo di polifenoli. Inoltre stiamo analizzando gli effetti dell’azione combinata di questo film con un altro prodotto dalla Btt di tipo riflettente che viene posto al suolo di modo da riflettere la luce in maniera diffusa. Di solito viene usato per fare maturare la pianta in maniera più uniforme. L’azione combinata di queste due plastiche, sta dando risultati molto promettenti. Si va nella direzione di creare un frutto con proprietà salutistiche maggiori, oltre che con colori più intensi, e quindi aumentare il suo valore aggiunto”.

Fra le novità di quest’anno, la nascita di una partnership sulla ricerca tra le università di Torino e Foggia e dei partner cileni. “Sono accordi appena presi – conclude Novello – per un progetto di ricerca sul settore i cui risultati sembrano essere promettenti e che saranno presentati nel corso della IX edizione del Simposio che si terrà fra due anni proprio in Cile”.

Mariangela Latella

Canicattì

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