Con l’obiettivo di arrivare a 500 ettari piantati di uva seedless rigorosamente “made in Puglia”, il progetto di Grape & Grape Group, la srl costituita nel 2016 da sette aziende pugliesi, rappresenta una delle principali spinte al rinnovamento dei vigneti anche per il suo core business di ricerca e miglioramento varietale che in poco più di due anni di attività ha già messo sul campo tre cultivar apirene (Apulia Rose, Luisa e Fiammetta) e ne sta testando almeno altre cinque di cui una già in fase di registrazione.
“L’obiettivo – spiega Massimiliano Del Core (nella foto) dell’azienda agricola Pignataro, una delle sette riunite nel progetto insieme a Op Secondulfo, Frudis, Sop, Fra. Va., F.lli La Porta e un’azienda di consulenza agronomica – è quello di realizzare incroci che offrano ai produttori pugliesi, colture che hanno una buona resa produttiva, una certa resistenza in cella, dei colori riconoscibili oltre a precise caratteristiche organolettiche come un buon gusto ed un grado brix superiore a 18″.
Più di 200 gli ettari già in produzione tra Puglia e Sicilia. La varietà più diffusa è l’Apulia (140 ettari), varietà rossa medio tardiva, maggiormente vocata all’export (viene venduta in Germania e Austria) che, pur essendo stata sviluppata dagli anni ’90, è entrata massivamente nel mercato da un paio di anni grazie all’acquisizione dei diritti da parte di Grape&Grape Group. Tra le sue caratteristiche l’elevata resistenza (fino a 30 giorni in cella) e la massiva produttività che arriva a 40 tonnellate per ettaro contro le 25 di media.
Sessanta ettari sono destinati alla varietà Luisa che è bianca, molto dolce e precoce e una dozzina di ettari sono infine dedicati alla cultivar Fiammetta, caratterizzata da un colore rosso intenso.
“L’obiettivo minimo – continua Del Core – è quello di raddoppiare la produzione nel medio periodo ed i margini di crescita sono concreti anche perché si stima che il 75% dei vigneti pugliesi, più di 2mila ettari, stiano per arrivare a scadenza perché le piante sono vecchie (più di 15 anni) e che i produttori si orienteranno sicuramente sulle varietà apirene più richieste dal mercato.
Attualmente solo il 25% degli impianti è stato riconvertito (piante con meno di 10 anni) con orientamento netto verso le seedless. In questo contesto le produzioni Grape&grape Group rappresentano il 20% delle nuove colture ed il 2% del totale delle superfici pugliesi destinate all’uva da tavola”.
La ricerca non si ferma e, nei due campi sperimentali di Polignano e nei pressi di Mola di Bari, il gruppo pugliese continua a testare nuove varietà. Tra queste, ha già avviato l’iter di registrazione la cultivar GGGN01A sulla quale sono stati fatti anche dei panel test lo scorso agosto.
“Tra tutti i nuovi incroci – conclude Del Core – c’è solo una varietà con semi, molto dolce, che si inserisce tra la varietà precoce Vittoria e quella Italia e che, per questo potrebbe funzionare in Puglia”.
Mariangela Latella
Bari