BOLOGNA, PIENO SOSTEGNO AL PIANO DI RABBONI, CATANIA BACCHETTA LA GDO. GETTATE LE BASI PER L’OI PERA

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Il settore ortofrutticolo è alla ricerca di nuove vie da percorrere per uscire dalla crisi e per dare stabilità al comparto. Questa mattina se ne è parlato a Bologna, in occasione di un convegno organizzato dall’assessorato all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, in cui l’assessore regionale Tiberio Rabboni ha presentato un piano di proposte in cinque punti.

 

Piano che ha incassato il pieno sostegno da parte degli intervenuti.

Un autogoverno della produzione in funzione della domanda (attraverso lo strumento dell’Organismo Interprofessionale o tramite accordi privati di commercializzazione);  l’utilizzo dei fondi mutualistici per assicurare il reddito dei produttori previsti nella nuova proposta PAC (con un auspicabile spostamento della misura nell’ambito degli aiuti diretti);  una revisione dei ritiri di prodotto eccedenti in funzione della prevenzione e gestione delle crisi di mercato (su tale ambito, grazie all’impegno del ministro Catania, c’è stata una apertura da parte del commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos, che ha annunciato per maggio un piano per l’ortofrutta); un fondo autofinanziato dalle aziende destinato all’apertura e all’ampliamento di nuovi mercati; infine, una buona applicazione dell’art. 62 previsto nel Dl liberalizzazioni.

Questi i cinque caposaldi su cui si è fondato il discorso introduttivo di Rabboni, che ha annunciato tra l’altro che venerdì scorso sono state gettate le basi per la futura "ed auspicabile costituzione di un organismo interprofessionale delle pere".

I cinque punti hanno trovato pieno appoggio dal ministro all’Agricoltura Mario Catania e Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, da Paolo Bruni, presidente del Cogeca, Maurizio Gardini dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Salvatore Giardina di Confagricoltura, Gino Peviani, presidente di Fruitimprese, Antonio Dosi della Cia, Mario Tamanti, presidente del Cso, Mauro Tonello di Coldiretti, Franco Verrascina di Copagri e Dario Stefano, coordinatore degli Assessori regionali all’Agricoltura.

Il ministro Catania (nella foto qui accanto) ha portato all’attenzione della numerosa platea accorsa a seguire l’evento intitolato "Ortofrutta Nuovi strumenti per la stabilità del settore", moderato dal direttore del Corriere Ortofrutticolo Lorenzo Frassoldati, due nodi cruciali del comparto: la riduzione dei consumi e il difficile rapporto della produzione con la filiera. Catania non ha nascosto i problemi esistenti nella fase distributiva dei prodotti ortofrutticoli e ha sottolineato come, in questo processo, la grande distribuzione organizzata “debba organizzare meglio il proprio sistema logistico per proporre al consumatore finale frutta e ortaggi di migliore qualità”.

Una tirata d’orecchie alla gdo che è proseguita sul confronto nella sviluppo del lavoro dell’Oi su cui “la grande distribuzione ha un atteggiamento difficile da accettare a causa di risposte oscillanti e ambigue”. L’organismo interprofessionale secondo il ministro va rilanciato con azioni decise, concrete e immediate.

Il tema focale della questione secondo il ministro, tuttavia, è la necessità di aggregare maggiormente l’offerta. “Serve un salto di qualità in tal senso altrimenti gli altri interventi saranno solo dei palliativi”.

Catania ha aggiunto, inoltre, che ci possono essere forme aggregative alternative alle op e alle cooperative. “Bisogna creare aggregazione tenendo conto anche del territorio in cui si opera. Quindi bisogna agire con maggiore elasticità e trovare se e dove necessario nuove forme associative”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it


Nella foto in alto un momento dell’incontro di Bologna. Da sinistra, Dario Stefàno, Lorenzo Frassoldati e Mario Catania

 

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