TREVISO: AGRICOLTORE DI ASPARAGI SI SUICIDA STRITOLATO DAI DEBITI

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Lo ha trovato ieri mattina uno dei figli impiccato nel capannone della sua azienda agricola. Stritolato dai debiti, Paolo Tonin, imprenditore cinquantenne di Altivole (Treviso) si è tolto la vita. Aveva da poco acceso un mutuo per la casa e per il nuovo capannone. Ad aggravare la sua difficile situazione economica anche la siccità straordinaria che ha compromesso il raccolto di asparagi.

Agli amici aveva confidato i gravi problemi finanziari a cui non riusciva più a trovare una soluzione. Nelle scorse settimane aveva incontrato il sindaco Silvia Rizzotto, a cui aveva chiesto aiuto. Lascia la moglie e quattro figli. La più piccola ha 12 anni. La maggiore è immigrata in Germania, mentre gli altri due lavorano nell’azienda del padre. Non ha lasciato alcun biglietto a spiegare il suo tragico gesto.

La Cna: "Presi per vacche da mungere". ”Profondo dolore e grande sgomento” per il suicidio dell’imprenditore Paolo Tonin viene espressa da Alessandro Conte, presidente provinciale della Cna di Treviso. Conte conosceva di persona l’agricoltore, dal quale si era recato sabato scorso.

”Questa crisi ci sta colpendo duramente tutti nell’indifferenza e nel disinteresse di chi può e deve fare qualcosa – dice il presidente della Cna -. C’è tanta attenzione mediatica nei confronti degli imprenditori suicidi ma nessuna risposta concreta ed efficace da parte degli interlocutori istituzionali ed economici, pur costantemente sollecitati dalle associazioni imprenditoriali”. Duro il commento di Conte: "Continuano a prenderci per vacche da mungere – accusa – mentre il Governo non riesce a mettere in campo politiche per la crescita, non taglia in modo drastico la spesa pubblica e in particolare i costi della politica per liberare risorse per l’economia, e mentre i partiti continuano a ‘mangiare’ sulle nostre spalle”.

"Per la Coldiretti quello di Tonin è un caso emblematico della crisi che sta flagellando il mondo imprenditoriale: "In Italia sono state chiuse oltre 50.000 aziende agricole nel 2011 – sottolinea l’associazione – ma sono aumentate di un terzo quelle in sofferenza nel far fronte ai debiti pregressi, mentre si è fatta sempre più drammatica la stretta creditizia che fa venire meno la possibilità di garantire liquidità".

 

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