CONTROLLI AL MAAS DI CATANIA, SANZIONI SU QUASI 500 CHILI DI PRODOTTO. GUAGLIARDI: “SERVE INTERVENTO A MONTE”

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I controlli a tappeto nei mercati agroalimentari siciliani hanno coinvolto anche il mercato ortofrutticolo del Maas di Catania. Nell’operazione condotta dal Corpo Forestale regionale in collaborazione con l’ufficio Igiene dell’Asp di Catania al mercato sono stati sequestrati 300 chili di patate e 35 di pistacchio e avviato il fermo di 123 chili di pomodori.

L’attenzione del blitz è stata focalizzata sulla tracciabilità dei prodotti: origini e rispetto delle norme nelle etichettature. Giuseppe Guagliardi (nella foto), vice presidente Somaac (sindacato operatori del mercato agroalimentare di Catania), commenta soddisfatto i dati evidenziando come "in poco più di un anno grazie al sistema di ammodernamento del mercato nella struttura del Maas il rispetto alla legalità sia di gran lunga maggiore che nel passato".

"Al mercato di Catania oggi su oltre 50.000 quintali di prodotto presente sono stati trovati meno di 500 chili di prodotto non in regola. Per quanto concerne la tracciabilità su 80 aziende controllate sono state trovate irregolari solo delle patate che immesse sul mercato da un’azienda partenopea, indicavano origine Italia mentre i documenti fiscali la indicavano di origine francese e del pistacchio indicante origine Italia mentre i documenti erano di origine Iran ma con quantitativi veramente irrisori".

Altra questione è quella degli imballaggi che secondo Guagliardi sono il vero problema. "I piccoli produttori non hanno intenzione di acquistare imballaggi nuovi e riciclano quelli usati, così espongono gli operatori a sanzioni. Questo è un problema di natura sociale e in parte di forza maggiore poiché gli operatori rischierebbero di perdere il fornitore. Certo – conclude – gli operatori hanno iniziato il percorso di ammodernamento delle attività anche perché la nuova struttura lo consente, ma le vecchie usanze purtroppo ancora resistono. Il problema però non si risolve elevando sanzioni, sarebbe più corretto intervenire prima a monte o meglio in campagna".

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