FEDAGRI: INVESTIRE SU NUOVI STRUMENTI FINANZIARI PER GESTIRE LE CRISI

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“Non è più possibile garantire il mantenimento dell’agricoltura italiana ed europea puntando solo sui pagamenti diretti: per mettere al riparo le aziende dalle fluttuazioni di mercato, occorrono meccanismi di stabilizzazioni del reddito – assicurazioni e fondi mutualistici -, che rivelano tutta la loro efficacia in momenti di sofferenza del mercato".

 

"Situazioni complesse come quelle causate dal recente sciopero degli autotrasportatori che ha messo in ginocchio l’intero sistema produttivo del sud”.
Ne è convinta Fedagri-Confcooperative che lamenta come nell’ultima proposta della Commissione europea sulla nuova Pac (Politica Agricola Comune), tali strumenti siano purtroppo “ancora deboli, complessi da gestire e privi di adeguata dotazione finanziaria, segno che la politica comunitaria è in ritardo di almeno 10 anni”.
A sostegno della sua tesi, intervenendo ad un convegno sul credito, Pier Luigi Romiti (nella foto), responsabile del Settore Agricolo di Fedagri-Confcooperative, ha presentato le seguenti cifre: in Italia, nell’ultimo anno è stato assicurato contro le calamità un valore della produzione di oltre 6 miliardi di euro – pari a circa il 15% dell’intero valore della produzione primaria italiana – a fronte di una spesa pubblica, nazionale e comunitaria, inferiore a 200 milioni di euro. Ciò vuol dire che con meno di un decimo dei fondi destinati ai pagamenti diretti in Europa si riuscirebbe ad assicurare contro le avversità atmosferiche quasi tutta la produzione agricola europea.
È fin troppo evidente, inoltre, come gli interventi ex post, cioè a crisi già avvenuta, richiedano maggiore spesa pubblica rispetto ad interventi preventivi.
“Purtroppo spinte politiche conservatrici – spiega ancora Romiti – insieme al progressivo allargamento verso est (che presuppone erogazione diretta di contributi allo scopo di riequilibrare la distribuzione delle risorse fra paesi membri dell’Ue), non hanno consentito all’Europa di ammodernare la propria politica”.
L’auspicio è che in futuro ci sia maggiore attenzione su questi temi e sopratutto che tali strumenti siano gestiti in forma quanto più aggregata possibile, così da garantire agli agricoltori premi assicurativi più bassi e fondi mutualistici con dotazioni finanziarie adeguate ai danni subiti.

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