ATENE, PRODUTTORI IN PIAZZA REGALANO ORTOFRUTTA PER PROTESTA

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Immagini d’altri tempi, ieri, nella centralissima Piazza Syntagma di Atene, davanti al Parlamento greco. Migliaia di ateniesi hanno fatto la fila per riuscire a prendere una busta di plastica contenente prodotti agricoli distribuiti gratuitamente dagli agricoltori. In meno di quattro ore sono state offerte circa 25 tonnellate di prodotti soprattutto cipolle, patate,carote e pomodori.

 

 

 

Scene che – come raccontavano i più anziani – riportavano alla memoria gli anni dell’ultima guerra mondiale e il periodo buio dell’occupazione nazi-fascista del Paese.

Le persone che si sono trovate a passare nella piazza hanno cercato soprattutto di portare a casa prodotti di prima necessità che fino a qualche mese fa potevano comprare in un mercatino rionale o in un supermercato senza pensare troppo ai pochi euro del prezzo.

Ieri, come ha sottolineato il quotidiano ateniese Ethnos, nel centro della capitale e intorno ai banchi di verdure e ortaggi non si sono ritrovati gli immigrati clandestini, i senzatetto, i disoccupati, oppure quella parte della popolazione emarginata che vive nella povertà più completa, ma tanti comuni cittadini, "l’uomo della porta accanto", che cercano di risparmiare il più possibile. La maggior parte di coloro che hanno ricevuto gli omaggi dei dimostranti hanno ammesso che lo hanno fatto non per solidarietà verso gli agricoltori, ma perché i prodotti agricoli erano in offerta.

E molti di loro sono usciti apposta da casa per andare sulla piazza non appena hanno saputo dalla televisione – che trasmetteva in diretta le immagini della distribuzione – che in Piazza Syntagma gli agricoltori regalavano i prodotti agricoli.

Con un’iniziativa simbolica, infatti, i condadini di Thiva (Tebe) hanno deciso di regalare ai cittadini quelle quasi 25 tonnellate dei loro ortaggi in segno di protesta perché – a loro dire – i prodotti agricoli della loro regione sono accusati di essere pericolosi per la salute pubblica in quanto conterrebbero sostanze chimiche e metalli pesanti dannosi che si trovano nei terreni. Con questa protesta, gli agricoltori di Tebe hanno così voluto dimostrare che i loro prodotti non sono pericolosi.

"Qualcuno – ha dichiarato Vassilis Katsaras all’agenzia di notizie Ana – sostiene che i prodotti della nostra regione contengono resti di metalli pesanti e di cromo e così semina la paura fra la gente. In questo modo cercano di distruggerci a livello economico per costringerci a vendere le nostre terre in cambio di un pezzo di pane. Noi – ha concluso Katsaras – invece guardiamo negli occhi queste persone che oggi sono venute qui e diciamo loro che l’unica verita’ e’ che i prodotti agricoli della nostra zona sono genuini e sicuri". (fonte: Ansamed)

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