Zucchine: da 2 euro a 4,50. Pomodorini pachino e piccadilly: da 2,99 euro a 6 euro. Melanzane e peperoni: da 2,50 euro a 4. Le arance da 1,50 euro salgono a 2 e anche a 2,50. Sono questi i prodotti che più risentono di un inizio settimana nero per il mercato. Dopo il blocco dei tir, dalla Sicilia la merce non arriva più e da ieri, a Bologna (ma non solo), i prezzi sono iniziati a volare.
Diversi i prodotti depennati dalla lista della spesa. Due le ragioni: costano troppo — il prezzo degli ortaggi più venduti è praticamente raddoppiato — oppure non si trovano affatto. Molte le giacenze di magazzino, ma le scorte stanno per terminare e per i prossimi giorni tutto è incerto. La provenienza, prima di tutto. Conosciuta a proposito delle zucchine, calabresi o laziali, non è invece specificata a proposito di pomodorini, melanzane e peperoni, se freschi e senza l’aumento.
A Bologna al Mercato delle Erbe, la signora Roberta, dell’ortofrutta ‘Giada’ di lleshaj Mirglen, ha scelto di non vendere affatto i prodotti che hanno subito i rincari maggiori. "I pomodorini li vendiamo a 2,99 ma non sono siciliani. Le zucchine, invece, non le abbiamo comprate. Avremmo dovuto venderle a 3,50 euro".
È questo il prezzo esposto dagli altri venditori nel mercato di via Ugo Bassi. Nel Quadrilatero, invece, i prezzi lievitano ancora di più, anche se alcuni commercianti minimizzano. Tra via Pescherie Vecchie e via Drapperie, su molti banchi i prodotti mancano del tutto. Quando ci sono, le zucchine costano 4,50 euro e i pomodorini 6. Il resto? "Si tratta di prodotti locali del nostro territorio", spiega Roberto Giannini, del negozio ‘Bardelli’ .
Fonte: Il Resto del Carlino (foto: Schicchi)