Delusi, sfiduciati ma anche arrabbiati con chi non ha considerato seriamente, in primis la politica, il dramma che sta vivendo quest’anno il settore delle angurie. I produttori crotonesi hanno inviato una lettera, come si legge su Crotonenews, per ringraziare ironicamente i politici calabresi "per la poca attenzione riservata alle problematiche del comparto".
"Quest’anno – si legge nel documento – è stato l’anno più difficile e critico per le angurie, una situazione complicata dovuta certamente ad una serie di fattori, tra cui certamente una sovraproduzione di angurie da parte di Paesi europei ed extraeuropei, che si è abbattuta con particolare violenza sul nostro tessuto produttivo frammentato, ma anche una stagione che dal punto di vista climatico quest’anno non è delle più favorevoli e, non da ultimo, gli strascichi di un allarmismo per il batterio killer che ha frenato i consumi di frutta e ortaggi".
"Il tutto ha portato i nostri agricoltori a vedere svanire i propri utili, circa 400 mila quintali di angurie nel crotonese non sono state raccolte, 10mila giornate di lavoro sono andate perse per le operazioni di raccolta con una perdita di circa 1 milione di euro di salari non corrisposti a centinaia di braccianti per mancanza di prestazioni".
"Ed in una situazione drammatica del genere i nostri politici al posto di pensare su come attivarsi presso l’Unione Europea a predisporre azioni ed attività volte a sostenere il comparto sia attraverso misure economiche che attraverso misure volte a reprimere prodotti di dubbia provenienza, hanno pensato con i soldi dei contribuenti di andare a festeggiare e farsi una bella mangiata di angurie sotto un marchio proveniente da un’area della Calabria, mortificando l’area più vocata alla coltivazione di angurie, per storia, tradizione e sapore che è la fascia costiera del crotonese. Probabilmente hanno pensato che le nostre angurie sono le angurie dei banditi? Come sempre il crotonese serve solo a produrre voti per quei politici che una volta incassato il risultato non solo si dimenticano del nostro territorio ma addirittura lo avviliscono".
