BATTERIOSI DEL KIWI: COLPITO IL 95% DELLE AZIENDE VERONESI. PRODUZIONE IN CALO DEL 29%

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La batteriosi mette in ginocchio il comparto del kiwi veronese: il 95% delle aziende è colpito dalla malattia, con un conseguente calo di produzione del 29%. E l’unica cura possibile resta la prevenzione. La Psa infatti, malattia che penetra all’interno delle piante e ne causa un progressivo deperimento fino alla morte, continua a mietere vittime.

Ad oggi, le aziende colpite a Verona sono 150 sulle 199 analizzate dai servizi fitosanitari regionali, di cui 35 hanno dovuto procedere all’espianto totale. "Un danno ingente per la provincia scaligera", spiega Damiano Berzacola, responsabile camerale, durante il convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Verona che si è tenuto nella sede di Verona Mercato "che, con 2.400 ettari di superficie coltivata e 576.400 quintali di prodotto per un valore di circa 40 milioni di euro, rappresenta il 9% della produzione nazionale, il 74% della superficie regionale e il 76% del prodotto Veneto".

Si stima infatti che la malattia costi 13 centesimi in più al chilo, 3 per le attività di prevenzione e difesa, 10 per la mancata resa per un valore di circa 18mila euro ad ettaro. Cifre ingenti se si considera che non esiste ancora una medicina ma solo una tecnica di prevenzione, anche se sembra che questa stia portando i primi risultati.

"Per questa malattia non esiste cura, è vero, ma c’è la prevenzione", racconta Lorenzo Tosi, sperimentatore Agrea, "che consiste in trattamenti preventivi a base di sali di rame". Secondo uno studio commissionato dal Consorzio di Tutela del kiwi di Verona al centro studi Agrea, società veronese specializzata in ricerca e sperimentazione in agricoltura e promosso e finanziato dalla Camera di Commercio di Verona e dalla Provincia, si è scoperto infatti che si può prevenire l’infezione del batterio attraverso soluzioni contenenti sali di rame e attivatori delle difese delle piante somministrati con costanza. «Bisogna però che venga fatto quando le piante sono ancora sane", sottolinea Fausto Bertaiola, presidente del consorzio di tutela del Kiwi, "e resta fondamentale una linea di difesa coordinata da parte dei produttori per un’efficacia maggiore". (fonte: L’Arena)

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