Rilanciare il comparto ortofrutticolo nazionale mantenendo salda la parola d’ordine: aggregazione. Questo l’obiettivo ribadito da Agrinsieme, il coordinamento che dallo scorso gennaio riunisce cinque organizzazioni agricole e cooperative, nell’ambito di un convegno svoltosi oggi a Cesena nell’ambito della rassegna Macfrut.
“Nel confronto di questa mattina – ha spiegato il coordinatore di Agrinsieme Giuseppe Politi – è emersa la nostra piena condivisione con quanto espresso dal Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo che, inaugurando il Macfrut due giorni fa, ha ribadito che per affrontare il mercato dell’ortofrutta è fondamentale l’aggregazione. In questo modo è possibile accorciare la filiera, rendendola più equa e trasparente, ed essere più competitivi”.
Analizzando la situazione del nostro paese, emerge come la dimensione delle aziende ortofrutticole sia limitata (la media è di 2,5 ettari) e che il loro numero stia calando negli ultimi anni: una tendenza che si può contrastare secondo Agrinsieme solo con politiche di concentrazione, aggregazione e sinergie di scala.
L’obiettivo del convegno è stato quello di riflettere sulle opportunità che si prospettano per lo sviluppo e il rilancio del comparto, dal momento che ci troviamo alla vigilia di importanti decisioni sul piano politico che, se opportunamente utilizzate, potranno essere decisive per lo sviluppo organico e la competitività del settore. Sul comparto ortofrutticolo andranno infatti a ricadere sia l’applicazione della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020, su cui si è recentemente raggiunto l’accordo negoziale, sia in particolare la proposta, di imminente presentazione, che dovrebbe riformare il regolamento specifico di sostegno al settore, incentrato sui programmi operativi e i fondi di esercizio delle Organizzazioni dei Produttori.
“È una occasione da non perdere – hanno ribadito i cinque presidenti delle sigle di Agrinsieme – per un comparto come quello ortofrutticolo che con i suoi 14 miliardi di euro di fatturato complessivo, è uno dei settori fondamentali dell’agricoltura italiana. Diventa quindi assolutamente determinante adottare scelte strategiche che tengano conto di un quadro generale caratterizzato da un notevole incremento dei costi di produzione e da problematiche quali la competizione sleale delle economie emergenti e le barriere fitosanitarie sui nuovi mercati”.
Per ottenere maggiore competitività occorrono politiche che puntino sempre più a valorizzare l’aggregazione del prodotto, perché solo attraverso una maggiore cooperazione e concentrazione delle OP vi saranno migliori condizioni ed opportunità di affrontare con successo i mercati. Va pertanto mantenuto e rafforzato il ruolo chiave delle Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli come espressione di una “agricoltura organizzata” che è l’unica in grado di recuperare valore aggiunto e ricchezza a beneficio dei soci. L’obiettivo resta, in altre parole, quello di migliorare la posizione dei produttori sul mercato attraverso una concentrazione della fase della commercializzazione. Un obiettivo raggiungibile attraverso il mantenimento e il rafforzamento del sistema attuale di aiuti, erogato alle OP in proporzione del loro fatturato (VPC).
Al convegno hanno partecipato i presidenti delle cinque organizzazioni riunite in Agrinsieme: il coordinatore di Agrinsieme e Presidente della Cia Giuseppe Politi, il Presidente di Confagricoltura Mario Guidi, il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, il presidente di Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi e il presidente di Agci Agrital Giampaolo Buonfiglio. Anticipazioni sulle prossime decisioni a livello comunitario e nazionale sono state date dall’on. Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e da Felice Assenza, Direttore Generale delle Politiche internazionali e dell’Unione europea del Mipaaf.
Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare.
Un po’ di numeri
– In Italia ci sono 298 OP e AOP riconosciute al 30 giugno 2013.
– Il valore della produzione commercializzata dalle OP si attesta attorno ai 5 miliardi di euro (VPC del 2012), con una incidenza significativa, pari al 45%, sul valore della produzione nazionale che è di 10,974 miliardi (Istat).
– Il sostegno comunitario ricevuto dalle OP e AOP italiane supera i 200 milioni di euro l’anno.
– Nel 2011 il sostegno totale erogato dall’UE al settore degli ortofrutticoli (escluso il programma Frutta nelle scuole) è ammontato a 892 Mio EUR, di cui 697 Mio EUR per le OP e 195 Mio EUR per i gruppi di produttori.
– La spesa per i Fondi di esercizio delle OP rappresenta < 2% della spesa agricola complessiva. Di contro, la PLV ortofrutticola UE è il 22% di tutta la produzione agricola comunitaria.