SEGRÈ (CAAB): “ACQUISTI DI ORTOFRUTTA INFLUENZATI DAGLI STANDARD DELLA GDO”

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"I prezzi dell’ortofrutta e di altri prodotti che si trovano al mercato, carne compresa, dipendono davvero da moltissimi fattori, non solo dalla zona della città". A parlarne è Andrea Segrè (nella foto), docente di Agraria all’Università di Bologna, fondatore del Last Minute Market e presidente del Caab, in un’intervista al Corriere della Sera.

Segrè spiega come mai anche nelle zone popolari o comunque fuori dal centro urbano di Bologna i prezzi non sono proprio bassi come ci si potrebbe attendere. Su quali siano questi altri fattori che incidono sui prezzi nei mercati rionali il presidente del Caab risponde che "oltre alla zona della città, dipendono senz’altro dalla fascia di reddito prevalente della clientela, dalla presenza di strutture concorrenti nelle vicinanze, da eventuali flussi turistici e dalla collocazione nel contesto urbano. Quindi non è affatto detto che si trovi il prezzo più alto nella zona più centrale".

E non è nemmeno detto che chi compra nei mercatini lo faccia sempre e solo per risparmiare. Anzi. Spesso i clienti dei mercatini, soprattutto sulla frutta e sulla verdura, non badano a spese, ma comprano meno di prima. Poche cose, ma di qualità.  "La crisi senz’altro ha contribuito ad aumentare l’attenzione per la spesa. Rispetto a prima, si investe più tempo per fare la spesa, si compra più spesso di quanto si faceva prima, ma si prendono quantità minori, così da non essere costretti a scartare una parte dei prodotti acquistati. Purtroppo, però, ancora resistono alcune cattive abitudini".

"Noi consumatori in generale siamo ancora standardizzati sui prodotti che vengono venduti nei supermercati, tutti grandi, perfetti, lucidi. La grande distribuzione ci ha purtroppo abituati a questo tipo di standard, ma in quel caso la frutta e la verdura fanno giri molto più lunghi e si conservano di più perché vengono tenute nelle celle frigorifere, il che consente ai supermercati e agli ipermercati di comprarne quantità molto elevate. Il piccolo dettagliante, invece, va al mercato ortofrutticolo e può decidere giorno per giorno cosa acquistare e in quali quantità".

Nei mercatini rionali, dove la presenza dei rivenditori stranieri, pakistani soprattutto, è aumentata considerevolmente negli ultimi anni, si è notato che gli acquirenti, nonostante gli stranieri abbiano prezzi spesso più bassi, preferiscono comprare da rivenditori italiani. SUl fatto se ci sia un pregiudizio sull’ortofrutta venduta dagli immigrati o la qualità sia davvero minore Segrè afferma che  "il pakistano si paga meno sia perché remunera meno il lavoro sia perché cerca di vendere tutto in giornata e per tenere i prezzi più bassi si rifornisce di prodotti di minor qualità. Ma sono comunque prodotti che vengono quasi sempre dal Caab, dove la qualità di base è molto alta e l’ortofrutta è sottoposta a doppio controllo. Gli stranieri hanno il problema di non saper presentare bene quel che vendono e per questo facciamo loro dei corsi specifici al nostro centro agroalimentare".  (fonte: Corriere della Sera)

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