La produzione di angurie vede la Sicilia al terzo posto tra le regioni produttrici nel Sud con 290.676 quintali raccolti nel 2012. "Quest’anno in Sicilia – annuncia Ivan Mazzamuto, presidente della cooperativa La Normanna – abbiamo registrato un calo nella produzione di angurie del 30%. In parte legato alla disastrosa stagione dello scorso anno.
Nel 2012 le angurie sono state vendute a prezzi così bassi che i contadini hanno finito per non raccoglierle. Questa volta è andata meglio: con una produzione minore, i prezzi sono aumentati e i produttori sono riusciti a recuperare le spese sostenute". In questo senso, l’export funziona solo nella prima parte della stagione, per la produzione precoce, nei mesi di maggio e giugno: "È il momento in cui solo la Sicilia ha le angurie – sottolinea Mazzamuto – e perciò riusciamo ad esportarle al Nord. Le zone più fertili in quei mesi sono quelle di Ispica e Pachino. Poi, ci si sposta nel siracusano e nel trapanese, fino alla piana di Catania, nella zona di Ramacca, dove c`è la produzione tardiva".
Il mercato è più fertile, invece, per il melone giallo. "È andata meglio – spiega il produttore – ed è uno dei prodotti che vendiamo al nord Italia anche in questi mesi. Al contrario del cantalupo che adesso è già finito e siamo costretti ad importare".
"Sono prodotti spesso venduti per strada, in bancarelle o furgoncini, e per questo non tracciati – denuncia Alessandro Chiarelli, presidente di Coldiretti Sicilia -. Chiediamo da tempo e con insistenza la verifica del prodotto, perché spesso si tratta di angurie e meloni che provengono da fuori ma che vengono spacciati per siciliani. E i nostri prodotti, quelli coltivati nell’Isola, sono di indubbia qualità. Una certezza – conclude – che non deve essere mai messa in discussione". (Fonte: Il Giornale di Sicilia)