CAMBIO AL VERTICE DEL PORTO DI ROTTERDAM: CASTELEIN AL POSTO DI SMITS

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Cambio al vertice del maggiore porto europeo. Dal primo gennaio 2014 Allard Castelein (nella foto) prenderà il posto di Hans Smits alla guida dell’Autorità portuale di Rotterdam. Smits, classe 1950, è il chief executive che ha guidato l’Authority negli ultimi nove anni. Ha sviluppato il progetto di Maasvlakte 2, portando lo scalo nel futuro.

Lo ha lanciato nella competizione internazionale per mantenere il primato continentale della movimentazione di container con i vicini di Anversa e Amburgo. Ha anche avviato un accordo di collaborazione con gli altri scali olandesi, a partire da Amsterdam, per creare un unico sistema portuale olandese. Gli obiettivi del progetto Maasvlakte, un grande riempimento verso il mare aperto, sono il raddoppio degli spazi disponibili e soprattutto la disponibilità di alti fondali per le navi di ultima generazione. I nuovi terminal di Massvlakte 2, dedicati soprattutto ai container, offrono questo scatto in avanti, che permette di dimenticare i problemi di ingolfamento sulle banchine sofferti negli anni passati e il rischio di diventare marginali nelle strategie delle compagnie marittime.

La prima fase di Maasvlakte 2 è stata inaugurata lo scorso maggio, con un risparmio rispetto al preventivo di 150 milioni di euro. Adesso la palla passa a Castelein, che proviene dal gruppo petrolifero Shell dove copriva il ruolo di vicepresidente con delega alle questioni ambientali.

Il consiglio d’amministrazione dell’Authority spiega in un comunicato le caratteristiche che hanno spinto a scegliere Castelein per guidare il porto di Rotterdam nei prossimi anni: “la sua esperienza internazionale eccezionalmente vasta nell’industria petrolchimica, le sue capacità di gestione, la sua ampia esperienza in situazioni complesse e socialmente sensibili e le sue qualità personali”.

Allard Castelein, nato nel 1959, è entrato in Shell nel 1987. All’interno della multinazionale si è occupato di diverse aree, con ruolo direttivi nelle attività commerciale, produttiva e di pianificazione. La sua attività lo ha portato in diverse sedi della società, da Rotterdam a Londra, dal Medio Oriente al Far East. Attualmente è responsabile degli aspetti ambientali delle attività internazionali di Shell, il che lo ha portato a mantenere relazioni con molti gruppi di interesse nazionali e internazionali in questo settore.

Dal 2014 si troverà a dover gestire una struttura, l’Autorità portuale di Rotterdam, con 1.200 dipendenti e un fatturato di 600 milioni di euro. L’area del porto copre 12.500 ettari, compresa Maasvlakte 2, su 40 chilometri di estensione, di cui 6.000 ettari destinati a attività produttive. Oltre ai dipendenti dell’Authority, l’attività portuale dà lavoro a 87 mila persone, grazie alla movimentazione di 450 milioni di tonnellate di merce. Rotterdam è un porto fluviale, dove arrivano sia navi transoceaniche sia chiatte provenienti dall’Europa centrale. Ogni anno è toccato da 32 mila imbarcazioni marittime e da 100 mila imbarcazioni fluviali.

Dopo lo sviluppo del settore container avvenuto negli ultimi anni, la scelta di Castelein da parte dei due azionisti del porto, ossia il Comune di Rotterdam e lo Stato olandese, e la sottolineatura della sua esperienza in un’azienda petrolifera fra i motivi della scelta, lasciano intendere che per il futuro si punta a creare nuove opportunità soprattutto nel settore delle rinfuse liquide. Il grande mercato che si sta aprendo è quello dei carburanti da fonti biologiche, il cosiddetto biofuel. In un intervento dello scorso marzo a Londra, Castelein riassumeva le sfide del futuro sul fronte dell’energia, ricordando che nel 2050 raddoppierà la produzione di energia, ma dovrà dimezzarsi la produzione di anidride carbonica. Promuovendo la propria azienda, spiegava il suo impegno a favore del gas naturale liquido e del biofuel, due prodotti che stanno sorreggendo in questi anni l’attività armatoriale. Negli stessi giorni di marzo a Rotterdam si è svolto il mercato internazionale del biofuel (World Biofuel Market) a cui hanno partecipato 1.500 delegati da tutto il mondo. (fonte: L’Avvisatore marittimo)

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