PORTO DI GENOVA RISCHIA DI PERDERE L’ORTOFRUTTA

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C’è un traffico che non fa grandissimi numeri, ma che è fondamentale per un porto che si candida a ospitare ogni tipo di merceologia. E’ quello dei prodotti deperibili, frutta e ortaggi, che oggi viaggiano quasi esclusivamente in container e che hanno necessità di avere spazi dedicati nei terminal, con colonnine frigo in grado di conservare il loro preziosissimo carico.

Al porto di Genova, gran parte di questa merce viene oggi movimentata dal Rebora Terminal, che fa capo al gruppo Spinelli, e al VTE di Voltri. Due realtà di punta del porto di Genova. Il problema, però, non sta dentro ai terminal, quanto al di fuori, con una concorrenza sempre più spinta e una serie di problemi che pare siano in parte collegabili ai controlli fitosanitari.

La merce deperibile rischia così di prendere progressivamente altre rotte. I porti candidati al business sono sia vicini (Savona-Vado e Livorno) sia lontani (Nord Europa). Il primo segnale è arrivato nei giorni scorsi, quando a Vado ha fatto scalo la nave "Em-Spetses", una portacontainer di proprietà del colosso danese Maersk. È il primo attracco del neonato servizio feeder che al momento è stato programmato sino a fine anno lungo la rotta che collegherà Vado (terminal Reefer) con Livorno, Salerno, Marsaxlokk (Malta) e Algesiras (Spagna). Eccellente segnale per Vado e soprattutto per i dipendenti del Reefer Terminal, ma che merita una riflessione. (fonte: La Repubblica)

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