SANT’ORSOLA, SALE LA PRODUZIONE DI PICCOLI FRUTTI ITALIANI, CALA L’IMPORT

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Buone aspettative per il 2013 per la cooperativa Sant’Orsola di Pergine Valsugana (Trento), leader in Italia nella commercializzazione di piccoli frutti. "Abbiamo fatto delle previsioni sui volumi che commercializzeremo nel corso del 2013, partendo dal presupposto che il numero dei soci e le superfici coltivate sono rimaste invariate rispetto all’anno precedente".

"Si prevede una lieve flessione nella produzione di fragole ed un incremento nella produzione di piccoli frutti (in particolare lampone e mora) di origine italiana", rivelano dall’impresa trentina. "Ci si attende infine una produzione di ciliegie superiore a quella del 2012. Va però ricordato che il 2012 è stato un anno particolarmente difficile per le ciliegie, parte della produzione fu infatti rovinata della gelata della notte di Pasqua. Gli incrementi produttivi di lampone e mora nel periodo primaverile, provenienti dalle produzioni dei soci Sant’Orsola dislocati nel Sud Italia (Calabria e Sicilia), hanno inciso sul livello delle importazioni, che sono diminuite. L’incremento delle produzioni di origine nazionale, di fatto, determina una diminuzione dei volumi di prodotto d’importazione. Ne consegue pertanto che i volumi di piccoli frutti commercializzati nel 2013 rimarranno invariati rispetto all’anno precedente".

Novità anche sul fronte estero, dove Sant’Orsola intende investire più risorse. "Per quanto riguarda l’export, prevediamo un rafforzamento di questa attività. Nel 2012 abbiamo attivato un test sul mercato russo che ha dato risultati positivi. La strategia commerciale sarà pertanto volta a rafforzare la nostra presenza sui mercati internazionali, con una attenzione particolare ai mercati emergenti. All’interno dell’ufficio commerciale è stata identificata una figura che si dedicherà appieno alle attività di esportazione".

La stagione in corso anche per il settore dei piccoli frutti è stata in parte influenzata dal freddo e dalla pioggia che hanno caratterizzato una delle primavere più gelide e anomale di sempre. "Il maltempo che ha caratterizzato buona parte dell’anno ha condizionato il calendario di raccolta dei prodotti, ritardando lo stesso di 10-15 giorni circa", rivelano dalla cooperativa. "I prezzi della produzione primaverile di lampone e mora, di origine italiana, si sono attestati su buoni livelli. Non va dimenticato che il benchmark, in questo caso, è con il prodotto spagnolo, che non garantisce gli stessi livelli qualitativi che può offrire la nostra Cooperativa".

Dal punto di vista commerciale "l’auspicio è che la campagna 2013 sia positiva, così da ripagare il socio – in maniera adeguata – della fatica del coltivare. Solo le aziende agricole sufficientemente gratificate continueranno ad abitare il territorio di montagna, mantenendo curato l’ambiente e vivace la vita economica e sociale di queste zone.

Per quanto riguarda le strategie di Sant’Orsola "esse sono rivolte a valorizzare il prodotto nel luogo dove avviene l’acquisto, pertanto sul punto vendita. Una corretta esposizione del prodotto è condizione essenziale per orientare le scelte di acquisto del consumatore. Ci stiamo inoltre interessando a specifiche metodologie di conservazione della frutta, nell’ottica di garantire un prodotto di alta qualità anche nell’export, vista la delicatezza e deperibilità dei frutti coltivati dai nostri soci.

Per quanto riguarda il mercato nazionale, ripeteremo il progetto avviato nel 2012 per l’inserimento di frigo personalizzati con il nostro marchio all’interno di supermercati e ipermercati, per fornire un servizio aggiuntivo ai nostri partner commerciali e migliorare la conservazione e l’esposizione dei piccoli frutti sul punto vendita.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare il brand Sant’Orsola, collaborando allo stesso tempo con le insegne distributive per favorire la conservazione ottimale dei frutti freschi fino al momento dell’acquisto da parte del consumatore. La fase pilota dell’iniziativa, unico caso in Italia per il comparto dei piccoli frutti freschi, è stata avviata grazie a un accordo con una importante insegna distributiva italiana, che ha inserito gli espositori in alcuni suoi punti vendita. Il test ha mostrato un incremento dei volumi commerciali, confermando la validità dell’iniziativa". (E.Z.)

 

Nella foto, da sinistra, Silvio Bertoldi e Fabio Rizzoli, rispettivamente presidente e direttore di Sant’Orsola

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