FRUTTA NELLE SCUOLE, TANTO POLVERONE E NESSUN RESPONSABILE

Condividi

Sulla vicenda dei dieci bambini della provincia di Caserta che, dopo aver consumato frutta distribuita a scuola nell’ambito del progetto ‘Frutta nelle scuole’, sono stati colti da malessere (leggi news), si è alzato il solito polverone all’italiana con contorno di frasi fatte e ipocrisie varie.

Il ministro De Girolamo informa che sul posto “abbiamo mandato i nostri organismi di controllo" e che “ad ogni modo quanto avvenuto non mette in discussione la validità di un programma come quello di ‘Frutta nelle scuole’ che dà la possibilità ai nostri bambini di mangiare frutta e verdura, educandoli a un’alimentazione sana ed equilibrata".

Ora analogo episodio si era già verificato in Toscana in maggio e le reazioni erano state più o meno le stesse: “Controlleremo, analizzeremo e comunque il programma va avanti perché è valido”. A questo punto però bisogna uscire dagli equivoci: se ci sono i controllori al lavoro su questi episodi sarà anche il caso che i risultati di questi ‘controlli’ siano resi noti in tempi ragionevolmente rapidi così da poter individuare le responsabilità.

Perché se il progetto è valido, a maggior ragione bisogna denunciare chi di questo progetto si appropria per motivi di lucro facendo danni all’intero sistema. Analisi e indagini non vanno solo annunciate, vanno concluse e i risultati portati subito all’attenzione della pubblica opinione. Ripetiamo ancora una volta che il programma ‘Frutta nelle scuole’ è costato allo Stato qualcosa come oltre 10 milioni di euro (anche su queste cifre bisognerebbe fare chiarezza una volta per tutte) mentre le statistiche ci dicono che i consumi di frutta sono ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni.

Su programmi come questo si è innestata la rete di corruzione e tangenti che ha portato in carcere l’ex capo di gabinetto Giuseppe Ambrosio. Se gli episodi di ‘malessere’ nelle scuole si ripetono, siamo di fronte ad un clamoroso autogol nella comunicazione: la frutta da toccasana per la salute, baluardo della Dieta mediterranea, si trasforma in un alimento nocivo, tossico. Niente male come pubblicità. Già il settore ha un’immagine scadente presso la pubblica opinione, adesso siamo al danno e alle beffe. I soldi pubblici investiti nel programma ‘Frutta nelle scuole’ rischiano di non servire (quasi) a niente. Qualcuno ci può convincere del contrario?

Lorenzo Frassoldati

lorenzo.frassoldati@corriere.ducawebdesign.it

 

Copyright CorriereOrtofrutticolo.it sul testo utilizzabile solo citando la fonte: www.corriereortofrutticolo.it

 

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE