Un raccolto dimezzato rispetto alle potenzialitàr: è quanto si aspettano per la prossima estate i produttori mantovani di pere, una realtà molto importante a livello nazionale e internazionale, con un consorzio creato nel 1992 con circa 160 associati. Le motivazioni di questo drastico taglio produttivo sono diverse, ma tutte riconducibili a una causa scatenante: il maltempo.
"Abbiamo problemi seri – conferma Gabriele Marchini, direttore di Corma, cooperativa di San Giovanni del Dosso tra i punti di riferimento dell’intero sistema -. In particolare per la varietà principale, la pera Abate, si prevede una produzione ridotta dellla metà, con punte dell’80%". La Pera tipica mantovana ha ottenuto l’Indicazione di origine protetta (Igp) e viene prodotta in sei varietà principali: Abate, Conference, Decana del Comizio, William, Kaiser e Max Red.
Abate è la varietà più diffusa; in particolare, chi ha effettuato reimpianti spesso ha puntato su quella. E il fatto che sia la varietà potenzialmente più colpita, lascia chiaramente intendere quale può essere lo stato d’animo negli oltre trenta Comuni che rientrano nella zona Igp. Veniamo ai problemi: dopo l’allegagione (la fase iniziale dello sviluppo dei frutti dopo la fioritura), l’eccesso di piogge ha fortemente incrementato il fenomeno delle cascole, vale a dire la caduta a terra dei frutti. Una bassa percentuale sarebbe normale, quest’anno il fenomeno si è moltiplicato a dismisura. Il maltempo, inoltre, ha spesso limitato, quando non addirittura impedito l’accesso nei frutteti dei mezzi meccanici per il trattamento delle piante. Il rischio è l’aumento delle malattie. Chi non è riuscito a trattare dovrà probabilmente rassegnarsi a collocare le pere come prodotto di seconda scelta, quando non addirittura dirottarlo verso l’industria.
Ma anche chi è entrato per i trattamenti potrà avere problemi: "I mezzi pesanti sprofondavano nel terreno anche di 30 centimetri – rileva Marchini -, per cui spesso il trattamento non ha raggiunto le cime delle piante più alte". Alcune piante, poi, hanno sofferto di asfissia proprio a causa dell’eccesso di pioggia. Il rischio, in questo caso, è che muoia l’intera pianta. E poi? "Quest’anno non ci siamo fatti mancare nulla – conclude il direttore -: è arrivata anche la grandine, in certe zone i danni sono importanti".
Per fortuna, sono state stipulate polizze assicurative multirischio che potrebbero coprire in parte i danni da maltempo. Per il resto, qualcosa verrà recuperato dai prezzi più elevati che si formeranno sul mercato a causa della scarsità di prodotto. Lo stesso si è verificato lo scorso anno, quando la produzione risultò scarsa anche per problemi di siccità. I prezzi più elevati, peraltro, hanno contribuito a ridurre l’export in alcuni Paesi dell’Est Europa più sensibili alle variazioni. Ma mercati validi restano Libia, Francia e Germania. (fonte: La Gazzetta di Mantova)