"Il Governo potrebbe assumersi la responsabilità di un decreto urgente, con sole 7-8 norme, per garantire la sopravvivenza dei porti italiani attraverso l’autonomia finanziaria". Lo ha detto il presidente di Assoporti, Luigi Merlo (nella foto): "Potrebbe essere pronto in 30 giorni. Non un decreto di riforma ma un passo in attesa della direttiva europea che modificherà gli assetti dei porti".
Sul tavolo tra l’altro 16,5 miliardi di accise che i porti danno allo Stato ogni anno. "Zero euro è il ritorno che ne hanno" ha ricordato Merlo. "Alcune proposte di Assoporti sono già nelle mani del ministro Lupi – ha aggiunto Merlo a margine di un convegno promosso da Wista Italia, associazione delle donne dello shipping – e il Parlamento sarebbe pronto a rinunciare a una primogenitura rispetto a una iniziativa del Governo".
"La drammatica tragedia di Genova – ha concluso Merlo – ha fatto scoprire al Paese che esiste anche una economia del mare. Sembra nascere ora una discussione nuova e positiva. Bastano poche norme per ridurre ad esempio la burocrazia che soffoca il sistema dei porti italiani limitandone l’ operatività".