"Non sarebbe giusto parlare di mancanza di sicurezza, perché quell’operazione accade 14mila volte all’anno, ma è un dato di fatto che questo porto deve crescere per poter ospitare navi sempre più grandi". Lo afferma in un’intervista a Repubblica il presidente dello scalo genovese Luigi Merlo (nella foto, a sinistra, assieme al presidente del Consiglio Enrico Letta).
"Sono sincero – aggiunge -: non c’é una spiegazione logica, c’é un disastro su cui tutti dobbiamo riflettere. Anche quelli che a più riprese hanno sostenuto che i servizi tecnico-nautici, quelli dei piloti, dei rimorchiatori e degli ormeggiatori, possono essere cancellati".
"Storicamente il porto ha sempre avuto una sola imboccatura, un ingresso: quello di levante. E operazioni come queste avvengono abitualmente ogni giorno, in totale sicurezza". Tuttavia "arrivano navi sempre più grandi e questo modello di porto risale all’inizio del Novecento. Bisogna quindi farlo crescere, attrezzarlo per le nuove esigenze".
"Non c’é nulla di pericoloso o di rischioso nel movimento di una nave che deve girarsi su se stessa all’interno del porto per prendere la giusta direzione di marcia – spiega in un’intervista al Messaggero -, specie se le condizioni sono come quelle dell’altra sera. Ovvero: mare piatto come una tavola e totale assenza di vento".
Merlo non si sbilancia sull’errore umano: "é difficile immaginare un errore di valutazione di questo tipo da parte di un comandante così esperto coadiuvato da un pilota altrettanto esperto come quelli che erano in plancia di comando".