UE.COOP-COLDIRETTI, NASCE LA SESTA CENTRALE COOPERATIVA E SI RIAPRONO LE OSTILITÀ CON ACI, AGRINSIEME E FEDAGRI

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Riparte la ‘guerra’ fra centrali cooperative? Sembrerebbe di sì a sentire i toni dei leader dopo il riconoscimento da parte del ministero dello Sviluppo economico (reggente Corrado Passera) di Ue.Coop, Unione europea delle cooperative, la sesta centrale diretta emanazione di Coldiretti che questa volta ha centrato il bersaglio.

Coldiretti ci aveva provato inutilmente tempo fa attraverso l’acquisizione dell’Unci. Già allora fu chiaro il senso dell’operazione: crearsi una ‘costola’ cooperativa a spese soprattutto della centrale ‘bianca’ (Fedagri-Confcooperative) con cui supportare lo sforzo di rilancio della rete dei Consorzi agrari e le altre iniziative legate alla vendita diretta, ai farmer market e alle botteghe di Campagna amica. L’Opa ostile verso Fedagri-Confcooperative fu certificata dalle forti polemiche con l’allora presidente di Confcooperative, Luigi Marino (oggi senatore montiano) e dai ripetuti attacchi di Sergio Marini, numero uno Coldiretti, alla gestione di Op e consorzi cooperativi incapaci di creare valore per i soci.

Lo scenario si ripete oggi con la differenza che dall’altra parte c’è Alleanza delle cooperative (Aci), che riunisce Confcooperative, Legacoop e Agci, che nella Commissione per le cooperative aveva votato contro il riconoscimento, arrivato in appena 60 giorni. Un tempo insolitamente rapido, che ha sollevato il commento risentito del presidente della Cia e coordinatore di Agrinsieme (il coordinamento tra Aci e le professionali Confagricoltura e Cia) Giuseppe Politi: “Ricorderemo il ministro Passera per due cose: per il polverone alzato sull’articolo 62 – con cui ha cercato di vanificare tutto quanto era stato fatto – e per la firma di questo decreto in modo anche poco corretto, con un governo ormai nuovo”.

Infine, sulla valutazione politica, il presidente della Cia precisa: "Polverizzare la rappresentanza non fa bene a nessuno. Continuare a dividere non serve. Indebolisce ulteriormente l’agricoltura". Coldiretti dal canto suo , forte della dichiarata adesione di 4mila coop su base nazionale, replica per le rime: “Premetto – dice Sergio Marini – che Ue.Coop opererà nell’agroindustria ma anche nei servizi sociali, nell’edilizia, nel lavoro e in vari altri segmenti. La peculiarità è che abbiamo una visione orizzontale e ci ispiriamo ai valori della sussidiarietà e della sostenibilità. Le altre centrali sono corporative, ottocentesche e a difesa di rendite anacronistiche”.

Come dire, venti di guerra in arrivo con la “campagna acquisti” che Coldiretti sta lanciando in tutti i comparti, a partire dall’ortofrutta, dove il peso di Fedagri-Confcooperative è prevalente. Al punto che lo stesso Maurizio Gardini, presidente nazionale Confcooperative e n.umero uno di Conserve Italia (consorzio di 48 coop di base), avrebbe deciso di continuare a tenere ben salde anche le redini di Fedagri, con l’intenzione di fare quadrato davanti alla prevedibile offensiva di Coldiretti. Perché, come ha confidato al Corriere della Sera, “abbiamo bisogno di più imprese e meno rappresentanza. E con quella decisione Passera è andato in controtendenza”.

 

Lorenzo Frassoldati

direttore Corriere Ortofrutticolo

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