Parte della cerasicoltura veronese è stata duramente colpita dalla violenta grandinata che si è abbattuta su alcune zone della provincia venerdì scorso (leggi news). In particolar modo nell’area della Valpantena, specie a Grezzana "il raccolto è completamente compromesso", speiga il sindaco del paese scaligero Mauro Fiorentini, come riporta il quotidiano L’Arena.
Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Verona, non è sorpreso. "Purtroppo Verona detiene un triste primato: è tra le province più grandinigene d´Italia", afferma. Sottolineando che dopo l´evento di venerdì l’associazione di categoria si è subito attivata con gli enti competenti, ovvero l´Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), per definire l´entità dei danni e procedere alla delimitazione territoriale dell´area colpita. Piccioni aggiunge anche che negli ultimi anni si è assistito a un notevole anticipo del periodo a rischio. "Ormai si possono avere fenomeni a partire da fine aprile, inizio maggio, proprio com´è accaduto venerdì. Questo", continua, "provoca un allungamento del periodo di allerta che risulta quindi essere tra aprile e settembre". E aggiunge: "In seguito all´evento dello scorso 3 maggio, che ha coinvolto soprattutto i comuni di Trevenzuolo, Erbè, Vigasio, Buttapietra, Castel d´Azzano e Nogarole Rocca, a causa delle eccezionali dimensioni dei chicchi si sono riscontrati danni prevalentemente a capannoni, serre, coperture di stalle e ricoveri di attrezzi".
Danila Bragantini, presidente di Fruitimprese Veneto e vicepresidente nazionale, conferma i danni avuti su parte della produzione, "anche se è presto per fare un bilancio esaustivo. Certo è che il maltempo persistente non aiuta la campagna ciliegie, che accusa un ritardo di almeno 15 giorni. Se il tempo non si rimetterà in sesto a breve l’annata rischia di subire seri danni".