MALTEMPO, CIA: “PER ORTOFRUTTA SI TEME CALO RESE PRODUTTIVE DEL 10%”

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Trattori fermi e terreni allagati: in gran parte della Penisola le piogge e i violenti nubifragi degli ultimi giorni hanno impedito ancora una volta i lavori nei campi, facendo slittare ancora in avanti il calendario delle colture primaverili. Così si rischia seriamente di perdere il primo raccolto delle foraggere, mentre per l’ortofrutta si teme un calo delle rese produttive del 10 per cento.

Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. L’ennesima perturbazione della stagione dei record pluviometrici -sottolinea la Cia- ha continuato a infierire sulle campagne. Da una parte si riscontrano i danni della grandine e dei temporali molto violenti sui tanti frutteti in fioritura. Molto spesso in questa fase, o in quella di prima fruttificazione, -spiega la Cia- piogge molto intense possono compromettere la potenzialità produttiva delle piante, abbassandone le rese. Mentre per gli orticoli, questi elementi di criticità meteorologica rallentano il processo di maturazione. Ma non solo. Il persistere delle condizioni di elevata umidità in suoli poco permeabili e pianeggianti -continua la Cia- fa temere per orticoli e graminacee che si sviluppino condizioni di asfissia nel terreno e la conseguente creazione di muffe e funghi patogeni con la successiva perdita del raccolto. E comunque, le precipitazioni sopra la norma registrate a cominciare dal mese di marzo, che è stato il più piovoso degli ultimi 60 anni, hanno spostato in avanti l’agenda delle operazioni agricole. In molti casi facendola slittare di più di un mese, con un ritardo che soprattutto per le foraggere significherà in moti casi la perdita della prima raccolta, che va generalmente dai primi di maggio ai primi di giugno.

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