TROMBA D’ARIA SFIORA L’AZIENDA LORENZINI: “SEMBRAVA LA SCENA DI UN FILM”

06/05/2013

Aziende

“Mai vista una cosa del genere. Sembrava di essere stati catapultati in una scena di un film”. Invece era tutto vero: la tromba d’aria che venerdì scorso ha flagellato molti territori tra l’Emilia Romagna e il Mantovano ha lasciato danni pesantissimi sul territorio, inghiottendo qualsiasi cosa che si trovasse sul suo passaggio.

Il tornado ha lambito anche gli appezzamenti di meloni dell’azienda Lorenzini di Sermide (Mantova) nei terreni di proprietà a San Martino Spino (Modena), al confine tra il Mantovano e il Modenese. “Per fortuna la tromba d’aria ha solo lambito i nostri terreni, nell’estremità sud. Sono stati colpite solo alcune centinaia di metri di area. La forza e la devastazione del fortunale però è stata impressionante. Si vedeva distintamente al centro del vortice oggetti di tutti i tipi sospesi in aria”.

Il problema maggiore per l’impresa lombarda rimane tuttavia il persistere del maltempo che non dà tregua alle coltivazioni. “I ritardi nella maturazione dei meloni sono notevoli. Temiamo che successivamente arrivi il caldo all’improvviso, magari in giugno, e che a luglio si crei una finestra con scarsità di offerta. La situazione è molto complessa”.

Una conferma arriva pure da Francesca Nadalini dell’omonima azienda mantovana, produttrice a sua volta di meloni. “Non si hanno ricordi, anche tra le persone più anziane, di una stagione come questa – afferma sconsolata la giovane imprenditrice. Il maltempo imperversa senza una vera interruzione da ottobre. Sul prodotto precoce la produzione è in ritardo almeno di una quindicina di giorni. Se di solito si inizia al 15 maggio, quest’anno prevediamo di partire non prima di fine mese. Le piante non riescono a svilupparsi bene, a partire dall’allegagione. Ci saranno dei cali nei volumi anche se è troppo presto per capire in che termini. Finora umanamente più di così non potevamo fare: abbiamo lavorato sfruttando ogni piccola finestra in cui la pioggia dava tregua. Ma con i campi fradici è praticamente impossibile operare a pieno ritmo”.