OPO VENETO, APPROVATO IL BILANCIO 2012 A 35 MILIONI DI EURO (+9,5%)

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Il 2012 è stato un anno di crescita per OPO Veneto: lo confermano i dati del bilancio sociale, che è stato approvato dall’assemblea dei soci, svoltasi il 30 aprile. Lo riassume la cifra totale: 35 milioni di euro, +9,5% rispetto al 2011. C’è stato, si legge nella relazione sociale, “un ulteriore consolidamento del fatturato e dell’attività ed un sensibile rafforzamento del patrimonio della società”.

Il bilancio 2012 ingloba anche i risultati economici conseguenza dell’incorporazione della Cos di Chioggia, Cooperativa ortolani sottomarina, un’operazione altamente strategica poiché permette un ulteriore consolidamento della cooperativa nel comparto dei radicchi e del radicchio di Chioggia in particolare. Una gestione, dunque, in equilibrio, che sta tenendo testa alla terribile crisi che sta attraversando il Paese e che colpisce in maniera sensibile i consumi delle famiglie e quindi anche quelli di ortofrutta. Sono oltre 500 i soci di OPO Veneto. L’assemblea è stata seguita con grande attenzione. Il presidente Francesco Daminato e il direttore Cesare Bellò hanno esposto dati, risultati, impegni, progetti. Ci si è soffermati, in particolare, sui progetti di sviluppo, di ricerca e di innovazione, che consentono di guardare avanti con realistica fiducia.

Nel corso dello scorso anno sono state gettate le basi per un’espansione dell’attività sia sul mercato interno sia su quello estero. Si sta allargando il raggio di azione: si stanno rafforzando i collegamenti con il Fucino (Abruzzo), con aree orticole del Polesine (Lusia e Rosolina) e del Veronese. Sono state impostate efficaci campagne promozionali con la Gdo, Grande distribuzione organizzata, che ha visto protagonisti i radicchi, l’ortaggio che più di ogni altro dà segni di vitalità: nello scorso anno, infatti, gli acquisti sono cresciuti del 7% rispetto al 2011 in netta controtendenza con il calo del 2% registrato nei consumi di ortofrutta da parte delle famiglie italiane.

OPO Veneto tratta il 12 per cento della produzione veneta. Lo sguardo in questa fase è rivolto in particolare al Nord Europa, dove si intravvedono notevoli potenzialità. “Siamo favoriti – commenta il direttore Cesare Bellò – dal fattore geografico. Il Veneto sta nel cuore dell’Europa, ai cui mercati è molto vicino: sono mercati promettenti e facilmente raggiungibili con prodotti freschi”.

“Stiamo rafforzando – ha precisato il presidente Francesco Daminato (nella foto) – i rapporti commerciali con operatori esteri già esistenti (Inghilterra, Germania, Austria, Olanda, Russia, Danimarca, Svezia, Spagna e Svizzera), mentre stiamo valutando altre piazze nell’ambito dei Paesi comunitari”.

E’ in cantiere un’iniziativa pionieristica sul fronte della biodiversità e dell’orticoltura sostenibile: un progetto di ricerca che nasce dalla convinzione che la “biodiversità sia per ortaggi e frutta un valore e un’opportunità”. Nello scorso anno, inoltre, sono stati notevoli gli investimenti nelle strutture e nelle attrezzature: un nuovo magazzino a Zero Branco e macchine innovative per il confezionamento e la prezzatura dei prodotti per assecondare la crescita del gruppo e continuare a sviluppare prodotti a maggior valore aggiunto quali i prodotti di I gamma evoluta che stanno dimostrando un crescente appeal anche in un momento di crisi come quello che sta vivendo il nostro paese. (fonte: Ortoveneto.it)

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